Acri, è un capolA(2)voro! Parola di capitano. Giudice: “Il segreto? La simbiosi con staff e società”

A Potenza il mosaico si è completato. L’Acri vince e centra la promozione in Serie A2, una storica promozione che entusiasma ed emoziona anche capitan Santo Giudice.

“Sabato si è avverato un sogno a Potenza. Non era una partita scontata, ma le motivazioni nostre erano di gran lunga superiori alle loro e si sono viste subito in campo. Devo fare i complimenti alla squadra e alla società del Potenza perché si sono comportati correttamente e non è da tutti visto i festeggiamenti a fine gara, in campo come giusto che sia. Hanno lottato, ma al termine della partita hanno dimostrato rispetto e professionalità”.

Il capitano prosegue.

“Quando l’arbitro ha fischiato la fine è stata una liberazione di emozioni, considerando da dove siamo partiti e le mille difficoltà iniziali legate al nostro campo da gioco e quant’altro”.

Una sinfonia, in crescendo…

“L’obiettivo iniziale non era questo, ma come ho detto più volte, partita dopo partita in noi è cresciuta la consapevolezza di essere una grande squadra, un gruppo unito, una simbiosi perfetta tra noi staff e società. Questo ci ha consentito di raggiungere questo traguardo. Abbiamo dimostrato sul campo di meritare la vittoria del campionato e di essere la squadra più forte”.

Spazio ai ringraziamenti.

“Ci tengo a ringraziare le persone di Acri che ci hanno seguito e tutto il popolo di Acri, e non solo, che ci ha sempre sostenuto e non ci ha mai fatto mancare il proprio calore. Acri è una piazza grande che vive di calcio e che merita grandi palcoscenici. L’anno prossimo ci aspetta la Serie A2, un campionato diverso e molto più difficile, con squadre attrezzate che curano ogni minimo particolare. Il mister insieme alla società sta già iniziando a programmare il tutto, consapevole del fatto che non sarà semplice e che servirà l’aiuto di tutti per disputare un buon campionato. Ci faremo trovare pronti per superare ogni ostacolo, questo è sicuro”.

Giudice conclude.

“Voglio infine ringraziare questo magnifico gruppo squadra, dal preparatore atletico, al massaggiatore al fisioterapista, perché vincere non è mai semplice anche nell’ultima categoria e per farlo si devono incastrare tutte le cose. Abbiamo costruito un gruppo fantastico, una famiglia, un’unione tra di noi sia dentro e soprattutto fuori dal campo, e questo, insieme sicuramente alle nostre qualità, ci ha permesso di non mollare mai crederci sempre e di realizzare questo sogno, desiderato fortemente da tutti noi”.