La Dozzese sta respirando un'aria positiva, data da vittoria e cambiamento. Mentre la formazione gialloblù sabato scorso è tornata al successo battendo per 4-3 la Buldog Lucrezia nella nona giornata di campionato, la dirigenza romagnola ha potuto riabbracciare il direttore sportivo Andrea Candeloro, che in estate era andato in Grecia, all'AEK Atene, dopo essere stato tra gli artefici della promozione Serie A2 degli imolesi. Il ds Candeloro, insieme a patron Leonardo Vanni, sta definendo nuovi equilibri per il roster gialloblù; a raccontarcelo è stato lui stesso quando con il suo aiuto siamo andati a rivedere quanto accaduto nella sfida vinta contro i marchigiani.
- Direttore, una tua lettura del match vinto con la Buldog Lucrezia nel segno di Kakà: cosa ha fatto la differenza?
"Contro il Lucrezia è stata una partita durissima, merito certamente di un avversario molto ben preparato. Aldilà della grande prestazione di Kaká, finalmente ho rivisto una squadra che ci ha creduto fino all'ultimo secondo. Che ha provato a vincere fino all'ultimo secondo. Questa è la mentalità giusta".
- Sei ritornato da poco. Sei soddisfatto di come vedi in campo la Dozzese che hai costruito in estate con Vanni?
"Ci saranno diversi cambiamenti in questo mercato, ma semplicemente perché con il mister Leonardo Vanni abbiamo rivisto il progetto Dozzese in un'ottica diversa e condivisa. Vogliamo iniziare a costruire il futuro puntando sui giovani. Mantenendo alta la nostra competitività".
- Intanto un commento sul tuo ritorno. Cosa ti ha convinto a rientrare? L'esperienza in Grecia come è stata?
"L'esperienza con l'AEK è stata semplicemente straordinaria. E soprattutto vincente. Vincere un trofeo all'estero è sempre un qualcosa che arricchisce la tua carriera sportiva. È stato un periodo davvero bello e intenso, ma era arrivato il momento di tornare. Ho continuato a sentire quotidianamente mister Vanni anche durante il mio periodo ad Atene. Tornare alla Dozzese è stata una piacevole conseguenza. Ci aspetta tanto lavoro, una stagione non facile ma vogliamo fare bene".
l.m.