I sogni di Serie B dell'Atletico Conegliano si fermano (per ora) in semifinale di playoff regionali. Venerdì scorso, tra le mura amiche del PalaStadio, la formazione trevigiana si è dovuta arrendere per 3-2 al Marco Polo dopo una bellissima gara senza esclusioni di colpi: prima i veneziani avanti, poi ribaltone firmato Sponga-Calderone, prima della contro-rimonta ospite. Nonostante la sconfitta però i gialloblù sono usciti dal campo a testa alta, non solo per la prestazione offerta contro Bellomo e compagni, ma in generale per la grande stagione che è stata disputata: un terzo posto, a pari merito con i vicecampioni del Veneto dell'Antenore, non è mica qualcosa che si vede tutti i giorni.
Ma a raccontarci meglio come è andata è stato per noi Luca Sanson, allenatore del Conegliano, che ha avuto modo di commentare il percorso di crescita compiuto quest'anno dal suo splendido gruppo.
"È stata sicuramente una partita equilibrata, ma allo stesso tempo giocata a viso aperto da entrambe le squadre - spiega Sanson in merito alla sfida con il Marco Polo -; l’importanza del match, da dentro o fuori, non ha influito sull’espressione del gioco proposto. Questo ha portato a mio avviso ad una partita ricca di emozioni e molto bella da vedere. Al di là del finale, ne usciamo comunque a testa alta per quanto fatto. Ovviamente il rammarico resta e per come è maturata la sconfitta è difficile da digerire, ma allo stesso tempo vanno fatti i complimenti al Marco Polo per la vittoria, ci hanno creduto fino alla fine".
- Si è parlato di un match praticamente perfetto, tranne forse nelle situazioni di portiere di movimento. Sotto questo aspetto si poteva fare qualcosa in più?
"Magari non proprio perfetto, ma sicuramente è stata una delle nostri migliori prestazioni della stagione. Abbiamo creato tanto sia prima che dopo i due gol fatti; qualche rete in più ce la meritavamo, ma questo sport, come giusto che sia, è tanto bello quanto spietato. I minuti finali sono stati difficili, proprio sulla difesa del portiere di movimento, che fino ad ora nell’arco del campionato avevamo gestito in modo positivo; abbiamo avuto un calo di lucidità, anche mia, e una comunicazione in campo tra reparti non ottimale; può capitare, anche se per noi purtroppo nel momento peggiore".
- Avete disputato comunque una stagione strepitosa. Qual è quell’elemento di questo gruppo che ti ha reso più orgoglioso?
"Sicuramente è stata una stagione positiva. La rosa a mia disposizione è certamente di valore, ma ricordiamo che siamo sempre una neopromossa, e la differenza di categoria rispetto all’anno scorso si è vista, soprattutto nei ritmi di gioco. Nonostante il periodo di calo avuto tra fine febbraio e marzo, abbiamo chiuso il girone di ritorno con due punti in più dell’andata, inoltre il terzo posto, con gli stessi punti dell’Antenore seconda, deve essere motivo d’orgoglio per tutti. La società in primis, dopo il fischio finale di venerdì, ha voluto riunire tutti in spogliatoio per complimentarsi con l’intero organico. Ciò che più ho apprezzato di questo gruppo è la serietà con la quale sono stati affrontati gli allenamenti ed il fatto di aver sempre creduto negli obiettivi che man mano ci davamo. Non meno importante è stato il clima che si è respirato perché il gruppo è composto da ragazzi intelligenti e pronti a mettere il bene della squadra prima di ogni traguardo personale".
Lorenzo Miotto
Foto: Stefano Vidotto