
06/03/2023 10:01
E’ stato uno dei momenti più belli della vita sportiva di Fulvio Paracchino. Il presidente dell’Avis Isola, colui che ha dato il là al progetto isolano, riusciva a stento a trattenere la sua felicità trascinato nel vortice dei festeggiamenti per la matematica - e storica - promozione dell’Avis Isola in Serie A2, arrivata con ben sei giornate di anticipo sulla tabella di marcia. Fulvio Paracchino, va detto, è sempre stato molto schivo, rarissimamente ha rilasciato dichiarazioni preferendo la quiete del ‘dietro le quinte’: ma stavolta, viste le circostanze, ha fatto un’eccezione e si è lasciato andare nella sua analisi sul grande risultato ottenuto dalla squadra di Sergio Tabbia.
- Presidente, intanto cosa ha provato quando, durante le gara con l'Elmas, ha iniziato a concretizzare che la promozione in A2 era cosa fatta? E le sensazioni che le ha lasciato la festa a fine gara con i suoi giocatori?
“La festa era chiaramente già nell'aria. Tanti i punti di distacco. Diciamo che per una volta ero abbastanza tranquillo. Le sensazioni? Beh, quando a fine gara abbracci e ringrazi i tuoi sono troppo confuse. Più nitide una volta che rimani solo con te stesso a rivedere tutto”.
- Questa promozione è il punto più alto raggiunto da un progetto iniziato da lontano e che state progressivamente alimentando a suon di risultati. Cosa rappresenta per lei essere il punto di riferimento di questa società che sta dimostrando con i fatti di essere una realtà non solo ambiziosa ma che può diventare effettivamente un nuovo polo per il futsal del Nord-Ovest e del Piemonte specialmente?
“Questa promozione è tanto. È il riconoscimento anche per tutte le serate passate fuori casa a seguire la squadra, a volte su campi esterni. Con la neve ed il freddo… e neppure le vittorie ti riscaldavano. Ma di lì si doveva partire. Ed è bello vedere quanto siamo cresciuti. Non guardiamo più indietro ma solo avanti. Si, forse sono un riferimento ma il nostro è un gruppo importante e valido, dove tutti sanno cosa fare e sanno che dovremo migliorare ancora forse più a livello societario che sportivo. Abbiamo la fortuna di avere dalla nostra parte l'amministrazione comunale ed è tanta roba. Un paesino di duemila anime che sfida le città ed i capoluoghi, che si pone umilmente al loro pari”.
- La svolta progettuale è stata concertata con un "santone" di nome Sergio Tabbia: fermo restando la scontata riconferma in panchina, cosa significa per una realtà emergente come l'Avis Isola vantare un allenatore di questo spessore alla guida del proprio staff?
“Sergio è un condottiero ed un maestro in questo sport, che plasma i giocatori a sua immagine e somiglianza pur lasciandoli liberi di sviluppare il loro talento. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto consci di quello che sognavamo. Mi piace quando mi dice che l'ho calmato perchè prima era più sanguigno, più difficile da gestire. Non glielo dico ma penso sia l'età a forgiarlo non certo io. Lui è veramente un grande allenatore. Vive il suo lavoro h24. Sta già pensando come riuscire ad onorare al meglio il prosieguo del campionato. Sarebbe bello finire imbattuti e ci teniamo un sacco”.
- Programmi per il futuro, tra l'allestimento di una rosa che possa ben figurare in A2, la strutturazione di una società che possa garantire solidità nella nuova categoria e il nuovo palazzetto dello sport che segnerà l'ingresso dell'Avis Isola nel futuro di questa disciplina?
“Sai cosa mi farebbe felice? Riuscire, grazie all'impresa della prima squadra, avere tanti bambini che vogliono venire da noi ad imparare. Ora abbiamo un piccolo settore giovanile. Attorno a noi ci sono squadre e non solo di futsal che attirano, ma speriamo attiravano, di più della nostra piccola società. Ecco. Questo il mio sogno. Che il progetto che abbiamo in mente per il futuro riguardo alla prima squadra ci permetta di avvicinare a noi tanti piccoli giocatori. Per quanto concerne i programmi, sono quelli di una società che, come ti ho detto prima, guarda sempre avanti. Con umiltà e senza voler strafare ma a piccoli passi. Il futsal è il nostro fiore all'occhiello ma noi siamo strutturati come polisportiva per cui abbiamo anche il calcio a 11 e il tennis tavolo che, ti posso assicurare, è uno sport poco conosciuto ma molto praticato dalle nostre parti e anche lì siamo fra i migliori a livello regionale, con picchi anche nel nazionale. A breve inseriremo anche la pallavolo. Per ogni sport abbiamo i responsabili e gli allenatori che seguono in particolare i più piccoli. Come ti ho detto guardiamo sempre avanti, sapendo cosa vogliamo per costruire il nostro futuro”.