07/03/2023 07:25

Avis Isola, benvenutA(2). Sergio Tabbia, il mago di Asti: "E ora chiudiamo il campionato imbattuti"

L’Avis Isola è da sabato pomeriggio in Serie A2. La prima squadra in assoluto capace di tagliare il traguardo con ben sei giornate di anticipo sulla tabella di marcia. Un record condiviso con la Cioli Ariccia, anch’essa capace di passare sotto la bandiera a scacchi quasi due mesi prima della conclusione naturale della “regular season”. Festa grande in casa gialloblù per un risultato di straordinaria importanza, il più prestigioso di sempre ottenuto da questa piccola ma competitiva realtà astigiana. 


Una promozione che, sul campo, ha un nome e un cognome: quello di Sergio Tabbia, L’artefice principale del miracolo isolano è lui: tra pochi giorni, il 14 marzo per la precisione, spegnerà le 62 candeline ma a vederlo tutte quelle sue primavere se le porta davvero alla grandissima. Dentro, però, cova tanta di quell’esperienza che una società come l’Avis Isola ha capito subito che le fortune del club non potevano prescindere da lui.


- Sergio, intanto da dove nasce questa favola che ha portato l'Avis Isola in quell'A2 che rappresenta il più importante risultato sportivo di sempre di questa enclave astigiana?


“Nasce sette anni fa. Arrivai all’Avis Isola dopo l’esaltante esperienza con l’Asti Calcio a 5, parlai con Fulvio (Paracchino, il presidente, il vero motivo esistenziale del club, n.d.c.) e capii subito di aver trovato una persona vera, che ama lo sport e i valori della vita”.


- Un amore a prima vista, tanto che la società ti ha sempre dato carta bianca riconoscendo le capacità non solo del tecnico ma anche della persona. Che cosa ti ha legato oltre ogni cosa all'Avis Isola dopo aver allenato realtà di altri e alti livelli?


“Sì, è vero. Mi hanno sempre lasciato la libertà delle scelte tecniche e mi hanno sempre supportato nelle decisioni prese a favore del gruppo. Questo mi ha conferito molta più autostima e quindi mi ha reso più forte”.


- Un campionato, quello di Serie B di quest'anno, letteralmente dominato nonostante i grossi investimenti fatti da club come il Sestu, il Videoton, la stessa MGM 2000. Dove risiedono i meriti del tuo gruppo e, visto il distacco inferto alle rivali, cosa ha fatto realmente la differenza sul campo?


“I meriti vanno molto ai giocatori, i quali hanno lavorato tanto, si sono impegnati a volte oltre i loro limiti. Credo di poter affermare di aver costruito un gruppo solido, dove ognuno si rispetta reciprocamente con l’altro e tutti rispettano gli avversari. ma che vuole soprattutto vincere”.


- L'obiettivo adesso è finire la stagione imbattuti. Ma contemporaneamente lavorerai di concerto alla società per iniziare a preparare l'Avis Isola che giocherà il prossimo anno in A2. Hai già un'idea su quali direttrici vi muoverete per adattare il roster alla competitività del campionato superiore?


“Certo, l’obiettivo adesso è quello di cercare di arrivare fino in fondo, primi, senza sconfitte e subendo il minor numero possibile di reti. Il futuro? Dovremo sederci e fare una riflessione per capire cosa servirà per poter ben figurare nella nuova categoria”.


Senza fretta, comunque: l’Avis Isola è avanti a tutte di otto settimane!








Nella foto: Sergio Tabbia in trionfo dopo il successo sull'Elmas che ha regalato la promozione in Serie A2