
Una stagione complicata per il Bitonto che sabato scorso non è riuscito ad invertire la marcia perdendo in modo rocambolesco contro il Torremaggiore per 4-3. Dario Orlino spiega a 360 gradi questa annata neroverde che non ha risposto alle attese della piazza e della società. Un infortunio poi lo ha costretto a vedere molte partite da fuori del campo e questo, da una parte, lo ha costretto a soffrire anche di più.
“Innanzitutto
debbo dire che restare a Bitonto anche quest’anno era una mia priorità –
spiega Orlino, vera e propria colonna neroverde - ho continuato a
sposare il progetto con la solita passione e determinazione. Purtroppo il campionato non sta andando secondo le
attese di tutti. Del resto l’organico allestito è di tutto rispetto,
sono arrivati giocatori dal grande curriculum e poi quando punti poi su
un allenatore come Chiereghin è ovvio che vuoi fare bene".
Sfumati i play-off, adesso bisogna stare fuori dalla zona play-out.
“Esatto
– riprende capitan Orlino – all’inizio del campionato si parlava dei
play-off come obiettivo da raggiungere, ma vista la piega che ha preso
il campionato bisogna arrivare quanto prima alla quota salvezza. Da
capitano e da bitontino è dura vivere una situazione del genere, non ci
nascondiamo ma i margini per chiudere bene la stagione ancora ci sono.
Ci aspettano tante finali da vincere, stare fuori è dura e si soffre molto".
Che campionato è stato sin qui.
“Un torneo duro ed impegnativo – prosegue Orlino – ma lo sapevamo che il tasso tecnico era molto elevato. L’Itria ha dimostrato sin qui di meritare la prima posizione che sono sicuro manterrà fino a maggio vincendo il campionato. Poi per quanto ci riguarda si sono messe di mezzo anche altre situazioni come i tanti infortuni che non ci hanno mai permesso di avere la squadra al completo e i casi di positività tra gennaio e febbraio. Ora bisogna vincere le prossime partite e portare il Bitonto in salvo con qualche giornata di anticipo. Questo è il nostro obiettivo che ci permetterà di superare questa fase delicata della stagione”.
emme elle