
Nel momento grigio che sta attraversando il Green Project Agency Città di Mestre, c’è almeno una buona notizia (oltre a quella negativa dei risultati in campionato). In occasione della stracittadina con la Fenice VeneziaMestre, alla fine vinta dal Gpa 6-1, è sceso in campo, per il suo esordio assoluto nel calcio a 5, Romeo Canaj, laterale classe 1997, nuovo arrivo del Città di Mestre di questa estate.
Nuovo in senso assoluto, perché Canaj prima di allora, tranne qualche torneo estivo, non aveva mai praticato il futsal, ma aveva giocato dopo le giovanili a Spinea e Venezia, con le prime squadre di Noale, Martellago, Robeganese, Miranese, e Spinea tra Promozione, Eccellenza e Serie D. Inizio di preparazione con la rosa di Kim Serandrei, e poi sempre convocato sin qui, ma in campo per ora solo in occasione del derby vittorioso. Sono i minuti finali, il risultato è favore degli arancioneri e l’ormai ex giocatore di calcio a 11, può entrare sul terreno di gioco.
“Innanzitutto ci tengo a sottolineare che è stato inaspettato e non pensavo che il mister mi buttasse dentro - le impressioni del laterale arancionero. - Per questo lo ringrazio per avermi fatto esordire, come ringrazio anche la squadra per aver facilitato il mio esordio grazie al risultato”.
Prima assoluta nel futsal, quindi, che fa tornare al passato e ai primi passi sul rettangolo verde.
“Nel calcio a 11 avevo esordito in prima squadra il 17 settembre 2014 ed ero giovanissimo, quindi ero sicuramente molto più timoroso ai tempi. E' andato tutto liscio e mi sono sentito subito a mio agio in campo”.
E adesso ci si può sbilanciare sulle differenze tra le due discipline calcistiche.
“Questo mese e mezzo è stato molto intenso ma mi ha fatto capire bene fino in fondo che cos’è il futsal e quando conti essere giocatori intelligenti prima di tutto. In squadra ho tanto esempi di questo, basta pensare a Bordignon o Urio. Le più grandi differenze tra futsal e calcio a 11 sono a livello tattico principalmente. Qui devi essere sempre attento e al minimo errore vieni punito cosa che nel calcio non succede sempre; a livello atletico anche qui devi essere intelligente a gestirti e diversamente da quel che si pensa a calcio a 5 non si va sempre mille all’ora ma bisogna capire quando rallentare e quando invece dare tutto. È tutto nuovo per me e tutto mi affascina. Non so se avrei potuto fare prima questo salto ma non mi sento in ritardo e credo di essere ancora in tempo per poter fare carriera nel futsal”.
Aiutato dai suoi stessi compagni in questa nuova avventura nel futsal.
“I quali mi impressionano quotidianamente per le loro capacità e per il loro impegno, e so che non abbiamo ancora espresso in partita tutto il nostro potenziale”.
A.T.