Il gran tiro al volo di Rodrigo Da Silva, la palla che sbatte sotto la traversa e si insacca alle spalle del portiere della Spes Poggio Fidoni. Quei cinque secondi lunghi un’eternità, in cui la squadra di Bettelli avrà visto passare il futuro della sua stagione e tutte le nuove e grandi speranze per una salvezza che da sabato è tornata a essere un obiettivo palpabile. Andrea Zenobi ci ha impiegato un po’ per riprendersi… prima dallo spavento (i reatini avevano infatti pareggiato per la seconda volta a meno di un minuto dalla sirena) e poi dall’emozione per una vittoria che definire palpitante è il più puro degli eufemismi.
“Ci voleva, davvero - dice ancora col cuore in gola il patron della Chemiba. - Era fondamentale vincere questa partita, se non fosse successo tutto quello che avevamo fatto nelle settimane precedenti non avrebbe avuto senso. Non vederci più ultimi ma a due punti dalla salvezza è qualcosa di inspiegabile”.
L’elogio non poteva mancare per il cuore di una squadra che non ha mai mollato nonostante sia stata ripresa due volte dagli invitti sabini. Ma che ha soprattutto una guida vincente.
“Rodrigo Da Silva è stato il più grande acquisto che avremmo potuto fare. Si è calato nella parte con una tranquillità disarmante, gioca con una personalità impressionante, e segna gol importantissimi: questa squadra si sta immedesimando in lui. Ma tutti i giocatori meritano il nostro applauso: hanno capito che questo è il momento di dare tutto e seguire il mister e lo stanno facendo. Magari, però, sarebbe bello che ci facessero soffrire un po’ meno”.
Ma non mancano le frecciate. Zenobi non le manda a dire agli arbitri.
“L’ennesima direzione di gara scadente, ogni settimana è così, è diventata una costante: questi arbitri stanno dimostrando di non essere per niente all’altezza. Ed è l’aspetto che più mi rattrista”.
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