Iezzi fuori uso e capitan Ciommi in dubbio, con le condizioni da valutare nel pre-partita. Ma al di là di quelle che sono le relative problematiche di organico, una cosa è certa: per il Città di Chieti sarà un appuntamento unico nel suo genere quello di questo pomeriggio al palasport di Bucchianico, dove affronterà la Lisciani Teramo nella finale dei playoff abruzzesi. Partita che abbiamo preferito analizzare con uno che di sfide importanti (e roventi) se ne intende avendone giocate a decine in carriera: mister Fabiano Di Muzio.
- Intanto cosa rappresenta per il Città di Chieti e anche per te disputare questa finale che può realmente spianare la strada verso quello che possiamo dirlo è stato un sogno cullato per tutta la stagione?
“Io credo che la partita di oggi rappresenti il coronamento, per certi versi inaspettato ed anticipato, di un progetto a cui la società Città di Chieti lavora da qualche anno, a seguito della fugace esperienza in Serie B del 2018. Personalmente la vivo come un punto di partenza e non di arrivo e la stessa mentalità ho cercato di inculcare ai miei ragazzi. Dobbiamo essere consapevoli di aver fatto molto ma di dover fare moltissimo ancora nel processo di crescita, a prescindere dalla categoria e dal risultato di oggi. Detto ciò, giocare partite del genere non è cosa da tutti i giorni e cercheremo di farci trovare pronti”.
- Per voi si tratta della seconda finale stagionale, avete dimostrato già in Coppa Italia di non temere l'impatto emotivo con sfide di questa portata. Ma con il traguardo dei playoff nazionali alla portata, una partita come quella di oggi come deve essere approcciata e gestita?
“Ritengo che nei limiti del possibile la partita di oggi vada approcciata come tutte le altre. La nostra forza e l’idea che ha contraddistinto anche il mio modo di concepire il calcio a 5 in circa 25 anni di campionati nazionali, è quella di non prendersi troppo sul serio, di evitare eccessi, presunzioni ed esaltazioni: anche oggi andremo in campo con questo spirito”.
- Alla luce dei precedenti stagionali e delle capacità che i vostri rivali odierni hanno dimostrato di avere, cosa servirà alla tua squadra per riuscire a spostare gli equilibri della gara dalla vostra parte?
“Senza retorica, ritengo i nostri avversari una squadra forte, attrezzata per il salto di categoria con in rosa elementi che hanno già calcato le serie superiori. La mia squadra di oggi, invece, per 10/12 sarà composta da ragazzi al primo campionato di prima squadra ed impegnati tra l’altro ancora nei tornei giovanili. Per fortuna il calcio non è una scienza esatta…vedremo se anche oggi sarà la regola o l’eccezione”.