Città di Chieti, per Di Muzio è la sfida della disperazione: "Con l'Acerra cancelleremo Colleferro"

Inutile piangere sul latte versato, viene subito da dire. Colleferro è alle spalle, ma gli effetti della sconfitta di sabato scorso impongono più che mai al Città di Chieti un solo risultato contro i Leoni Acerra. Ma ormai un po' tutto l'ambiente era preparato ad arrivare a questa sfida nelle condizioni di doverla vincere a tutti i costi. Su questo concorda mister Fabiano Di Muzio?


“È inutile essere ipocriti e va detto che la sconfitta di sabato ci ha fatto male, soprattutto per le dimensioni e la prestazione offerta, che è stata ben al di sotto di quanto fatto negli ultimi mesi, ma oserei dire nell’intero campionato. Ci sono spiegazioni e scusanti ma non è mia abitudine nascondermi dietro un dito. Sono altresì sicuro, però, che la squadra domani saprà rispondere con rabbia agonistica per riscattarci e tenere accese le speranze di salvezza”.


- La trasformazione vista nell'ultimo periodo... Certo che resta l'amarezza che se la consapevolezza vista nel gruppo fosse emersa qualche settimana prima probabilmente oggi stavamo parlando di ben altro. Sei anche tu di questa idea?


“Diciamo che sono d’accordo a metà, perché la squadra che siamo oggi è sicuramente in parte frutto degli innesti fatti strada facendo, ma nello stesso tempo è il risultato di un percorso di crescita che io ritengo si ‘dovesse’ fare. Siamo con l’acqua alla gola, è vero, però siamo consapevoli di aver operato nel pieno rispetto di quello che è il progetto che da sempre anima la nostra società. Abbiamo in rosa, e soprattutto in campo, giovani del 2004, 2005 e 2007 e ci stiamo giocando la salvezza in un campionato nazionale ed in un girone oltremodo difficile ed impegnativo”.


- La partita con i Leoni: preparazione, atteggiamento, aspettative?


“È una partita da dentro o fuori. La partita della disperazione per certi aspetti. Ho cercato di preparare i miei ragazzi soprattutto dal punto di vista mentale per affrontare con il giusto atteggiamento una squadra sicuramente più esperta di noi e con individualità importanti. Le motivazioni credo vengano da sole in queste far, bisogna essere bravi a tradurle in campo nel giusto mix tra agonismo, organizzazione e qualità”.