
La Serie A2 si prepara a entrare nel vivo della 28a giornata, ma in questo weekend il Città di Massa dovrà restare fermo per il turno di riposo. Approfittando di questo momento utile per rifiatare in casa del club toscano, abbiamo fatto il punto della situazione con il pilastro bianconero Giacomo Bertoldi, dando inoltre uno sguardo all'ultimo impegno di campionato affrontato sabato scorso con il Cesena e al prossimo, previsto per sabato 8 in casa dell'Eur.
- Giacomo, tornerete in campo solo l'8 aprile: come state cercando di sfruttare questo periodo di pausa? Su quali aspetti state lavorando in vista del finale di stagione ?
“Sarò sincero: non stiamo facendo nulla di diverso rispetto a quello che abbiamo sempre fatto durante l’anno. Purtroppo non abbiamo una rosa qualitativamente forte e abbastanza lunga, per cui dare intensità e cercare di migliorare è sempre difficile, soprattutto dopo una stagione che ci ha visto fare solamente nove punti, con buone prestazioni abbinate ad altre più cattive. Stiamo lavorando più che altro per arrivare il più serenamente possibile alle ultime due partite di campionato, cercando di giungere al match conclusivo con la salvezza già in tasca ed evitare così di completare la stagione nel peggiore dei modi”.
- Facciamo un passo indietro alla sfida con il Cesena: cosa avete imparato o capito di voi stessi da quel match?
“A Cesena siamo andati privi di alcuni giocatori molto importanti per noi, come per esempio Quilez. Abbiamo cercato di reggere bene il colpo: nel primo tempo ci siamo riusciti, nella ripresa no. È stata comunque una partita tirata nel limite del possibile; qualche episodio ci è girato a sfavore, ma noi abbiamo fatto il massimo nelle condizioni in cui eravamo. Il Cesena sicuramente è una squadra che viaggia su altri ritmi e altre zone di classifica; noi abbiamo provato a fare l’impresa, ma senza riuscirci. Il rammarico è che probabilmente con la squadra al completo avremmo potuto dire meglio la nostra: non dico che avremmo vinto, ma il Cesena è una di quelle squadre che sono alla nostra portata, nonostante ci sia un gap importante di punti in classifica”.
- All'orizzonte si profila la sfida con l'Eur: quanto è grande il margine di errore?
“Il margine d’errore è lo stesso che c’è in qualsiasi altra gara di campionato. Purtroppo arriveremo a questa partita consapevoli del fatto che una vittoria sull’Eur ci potrebbe garantire una sicurezza in più per la salvezza diretta, se dovesse vincere anche il Prato. A conti fatti è una partita inutile sia per noi che per loro, perché sanno tranquillamente di non poter “né scendere né salire”. Sarà una partita giocata a cuor leggero più da loro che da parte nostra, noi però sappiamo che vincere con l’Eur ci darebbe la matematica salvezza a prescindere da qualsiasi risultato con il Prato. Speriamo di poter fare una buona prestazione e portare a casa quanto basta per affrontare l’ultima gara proprio contro il Prato in totale tranquillità”.
- Che finale di stagione prevedi per il Città di Massa: credi che a questo punto la salvezza sia ormai un discorso chiuso?
“No, non lo considero un discorso chiuso, finché la matematica non lo dice. Penso che dal punto di vista della stagione, sia stata un’annata veramente da buttare via o sulla quale fermarsi a riflettere, considerando la caratura di noi giocatori. Abbiamo fatto veramente il minimo nonostante tutte le difficoltà ed forse è lì che si vedono le squadre; noi quest’anno non siamo stati squadra, non siamo stati gruppo, mentre in situazioni difficili ho visto formazioni rialzarsi, lottare e stringersi fra di loro per essere quanto meno più forti. Noi nelle difficoltà ci siamo sgretolati, dando veramente poco dal punto di vista delle partite ma soprattutto dal punto di vista emotivo e mentale. Dunque posso solamente dire che, per quanto la salvezza non sia ancora un discorso chiuso matematicamente parlando, sicuramente è stata una stagione che ci deve far riflettere molto su noi stessi come giocatori e sulle qualità che abbiamo, perché un giocatore non è solamente tecnica e tattica, ma anche cuore: bisogna vedere come approccia le partite ma soprattutto le sconfitte, perché sono tutti bravi a essere squadra durante le vittorie, poi però bisogna essere anche uomini quando si perde”.
l.m.