CMB, tira aria di riflessione: un progetto sportivo tutto da rivalutare. Quale futuro per Nitti?

“…oltre le modalità di prosecuzione delle attività della Società”.


Si chiudeva così il comunicato stampa con il quale il CMB Futsal Team aveva annunciato, lo scorso 31 maggio, la decisione di Rocco Auletta di lasciare la guida della società: parole profetiche… ma in quale direzione? Per molti il primo avvertimento di un ridimensionamento che si leggeva chiaramente nelle parole di forte contestazione proprio di Rocco Auletta, totalmente stufato per l’immobilismo amministrativo che ha circondato in particolare queste tre ultime stagioni, quelle che hanno visto il CMB onorare i colori di una città (Matera) e di una regione (la Basilicata) sul palcoscenico nazionale.


E se Auletta nel suo ‘j’accuse’ si era vestito dei panni dell’oracolo, la riforma rischia concretamente di mandare in fumo il lavoro fatto in questi ultimi anni, sviluppato appositamente attorno a campioni stranieri, ma che ha anche permesso la valorizzazione di quei “formati” adesso appetiti (a cifre esagerate) da club con maggior budget. Perché se uno dei rischi immediatamente palesati a metà febbraio era quello dello svuotamento delle forze indigene e formate, ebbene si sta esattamente verificando questo.


Ma il vero problema, adesso, è capire che ne sarà dell’attività del CMB, come sibillinamente riportava il famoso comunicato del 31 maggio. Tutto fermo almeno per un’altra decina di giorni, perchè ora bisogna effettivamente capire come muoversi per l’immediato futuro. Tanto che anche la posizione di mister Lorenzo Nitti è ancora tutta da verificare e determinare e chiaramente la sua permanenza a Matera sarà legata alle decisioni che assumerà il Consiglio Direttivo del CMB, che in questi giorni si riunirà altre volte per “fare i conti” e stabilire il nuovo indirizzo agonistico da percorrere.


Sarà ancora Serie A o il rischio che può concretizzarsi è quello di mettere un punto, fare un doppio passo indietro e ripartire dalla cadetteria per tornare ad alimentare un progetto che ha lanciato nel gotha dello sport italiano una piccola realtà di poche migliaia di abitanti? E poi capire che ne sarà di Nitti e di tutti i campioni che hanno fatto capolino a Matera: chi vivrà… lo vedrà.