History Roma 3Z, esame Mirafin. Costantini non dispera: "Ultima spiaggia? Non so, siamo ancora lì"

Reduce dai due pareggi consecutivi contro Città di Anzio e Real Ciampino Academy, l'History Roma 3Z di mister Andrea Consalvo è attesa dalla difficile trasferta sul campo di una Mirafin quarta in classifica ma con il dente sicuramente avvelenato dopo il pareggio beffa nel derby con lo United Pomezia, che è costato due preziosissimi punti in ottica terzo posto e promozione diretta. 

Per provare ad avere la meglio sulla corazzata allenata da Armando Mirra, servirà una Roma 3Z versione Cioli Ariccia e Città di Anzio che rappresentano due prestazioni eloquenti (indipendentemente dal risultato finale) nelle quali Tiziano Biasini e compagni hanno dimostrato di potersela giocare davvero con chiunque. Come sa bene il portiere Luca Costantini. 

“Ci aspetta una partita molto complessa, come tutte del resto in questo girone – le parole dell’estremo difensore che si sta confermando tra i più forti nel suo ruolo in tutta la categoria – sarà una gara nella quale nulla dovrà essere dato per scontato e sono sicuro che il risultato rimarrà in bilico fino alla fine”.

Per la squadra di Andrea Consalvo, quella di sabato potrebbe rappresentare davvero l’ultima spiaggia per sperare ancora di raggiungere l’agognata zona playoff. 

“Ultima spiaggia? Non lo so – continua – visto che è un discorso che ci ripetiamo da settimane ma alla fine, anche se faticando, siamo sempre lì vicini. Ripeto, è un campionato molto equilibrato nel quale a mio avviso possono ancora succedere diverse cose”. 

Ma intanto c’è da pensare alla Mirafin. E Costantini, da portiere, indica quelli che potrebbero essere i pericoli pubblici numeri uno.

“Viste e considerate le precedenti partite – conclude – se dovessi puntare su qualcuno come pericolo numero uno della Mirafin direi i fratelli Ciciotti. Sia per averli visti contro di noi, ma anche seguendoli in campionato, grazie a prestazioni di assoluto livello stanno dimostrando di essere giocatori in grado di fare la differenza”.

Alessandro Bellardini