Itria, l'idea è fissa: ribaltare il Canosa. Micoli ci crede: "Lo sport nasce per compiere imprese"

L’Itria non ha affatto gettato la spugna, anzi. Due gol da recuperare al Canosa sono un gap rimediabile, e in vista del match di Martina Franca di sabato pomeriggio l’attesa sta crescendo in maniera considerevole con il trascorrere delle ore. Ma quanto peserà sulla partita il peso di dover scendere in campo sapendo che l'unico risultato disponibile, volendo allungare la stagione, non sarà la "semplice" vittoria ma una vittoria larga nel punteggio?


Peppe Micoli ha la risposta pronta.


“Per i giocatori, quelli forti, il peso di ogni partita è sempre uguale. Tutte le partite hanno degli ostacoli, ci sono partite con meno ostacoli e ci sono partite con più ostacoli: vince chi riesce a superarli, ma se non ci provi non puoi sapere come andrà a finire”.


A decidere in negativo la gara di andata è stato il blackout che l’Itria ha avuto in quei pochi minuti a inizio ripresa in cui è andata sotto di tre gol senza riuscire più a recuperare il punteggio.


- Peppe, è mancata più la giusta attenzione da parte vostra oppure il Canosa ha cambiato passo creando le condizioni per assicurarsi la prima sfida? Fatto sta la reazione c'è stata, ma parziale: te l'aspettavi più energica e convincente?


“Abbiamo commesso degli errori stupidi, in una partita ci possono stare. L’importante è reagire, abbiamo reagito bene, non posso discutere l’impegno mio e dei miei compagni… a fine partita la maglietta era sudata”.


- L'Itria è una squadra che può contare su tanti giocatori con un passato importante alle spalle, fatto anche da numerose stagioni in Serie A. Nella corsa alla promozione quanto inciderà secondo te il fattore esperienza soprattutto nella gestione di quelle partite particolari dove proprio l'esperienza potrà diventare il valore aggiunto?


“Più che l’esperienza, queste partite le vince chi ha più voglia di andare avanti, ci sono tanti aspetti che caratterizzano queste partite, sia fuori che dentro il campo. Lo sport nasce per compiere imprese… dopo un’impresa c’è ne sempre un’altra… altrimenti non faremmo sport”.


E chi vuole intendere… intenda!