La Fenice ha messo i suoi portieri in buon mani. Creati gongola: "I miei ragazzi sono cresciuti"

La Fenice chiude domani, nell’anticipo de L’Aquila, il proprio campionato e più di una volta, riferendoci al percorso fatto durante tutti questi mesi, abbiamo parlato di un bicchiere sostanzialmente mezzo vuoto, visto che gli avezzanesi non sono riusciti a rispettare i propositi cullati a inizio stagione. Ne abbiamo parlato con il preparatore dei portieri della Fenice, Arnaldo Creati, 41 anni a luglio, nella vita gestore di un bar ma da quasi un lustro in forza al club del presidente Pietro Dosa.


“Dispiace non essere riusciti a rispettare l'obiettivo prefissato a inizio campionato, ma nello stesso tempo non vedo il bicchiere mezzo vuoto. A mio parere posso dire che il lavoro che mister Virgilio sta facendo da tre, quattro anni a questa parte sta avendo i suoi frutti. La squadra è molto giovane  è vero, a volte ha peccato di esperienza, ma nello stesso tempo ha dato filo da torcere a molte squadre in questo campionato, nonostante il livello fosse alto. Ho visto una crescita importante di molti ragazzi dell’Under come Valerio Gentile, Nicolò Virgilio e Gianluigi Ricci. Ma come ogni annata ci sono dei rimpianti, uno di quelli aver perso punti importanti con squadre alla nostra portata, che adesso potevano fare la differenza e portarci ai playoff”.


- Traguardo che tuttavia non sarebbe stato semplice da raggiungere alla luce di una crescita qualitativa del campionato. La classifica finale corrisponde a quelli che sono stati i valori espressi dal campo?


“È vero, il campionato di quest’anno è stato abbastanza alto di livello, con squadre che nel mercato invernale si sono rinforzate tanto. Nonostante non abbiamo fatto operazioni noi siamo stati una spina nel fianco per molte, ci siamo affidati ai veterani come Bajouri, Dosa, Di Nicola e con l'aiuto dei giovani abbiamo disputato un buon campionato. La classifica a volte è bugiarda, perché come sappiamo a volte sono gli episodi che influiscono sulle partite: a mio parere dovevamo stare un pochino più in alto rispetto alla posizione occupata”.


Arnaldo Creati ricopre un ruolo che nel tempo ha acquisito un'importanza rilevante nell'organizzazione tecnica di una società tanto da venire riconosciuto formalmente anche a livello federale. Ma come ha vissuto quest’esperienza annuale e che giudizio può dare sul grado di apprendimento e di preparazione dei portieri che ha avuto modo di allenare?


“E’ esatto, dopo tanto tempo è stato riconosciuto il ruolo, anche ci sono società che la pensano  diversamente. Io mi definisco un “giovane del ruolo“, sono pochi anni che ho iniziato questo percorso e grazie alla conoscenza e formazione di David Calabria e alla sua scuola, che sto acquisendo sempre più esperienza nel settore. All'inizio è stata una prova per me allenare i portieri, poi la cosa mi ha iniziato a prendere a 360 gradi: ho conosciuto appunto Calabria che con la sua scuola mi danno ogni tipo di supporto per ogni necessità. Adesso è un po' di tempo che collaboro con la Fenice e devo dire che non ho mai trovato una società simile fino ad ora, una seconda famiglia. Quest'anno ho allenato Gianluigi Ricci e Valerio Luciani e, per quanto riguarda la femminile, anche Francesca Spaziani. Quello che posso dire che sono delle belle persone e dei bravi portieri e comunque provo una grande soddisfazione quando mi vengono fatti i complimenti da persone competenti in questo campo per le prestazioni dei ragazzi che alleno”.