Dal direttore sportivo della Reggio Sporting Club, Natty Politi, riceviamo e pubblichiamo una nota che riteniamo essere una riflessione ponderata e rispondente a situazioni di cui settimanalmente anche la nostra redazione viene attenzionata.
"Con questo comunicato voglio porre all’attenzione di chi di competenza, qualora avesse qualche minuto per leggere oppure la voglia di farlo, la spiacevole situazione che stiamo vivendo praticamente da inizio stagione. Ho deciso di scrivere solamente ora per evitare di potere a caldo commettere qualche errore di comunicazione dettato dalla rabbia, ma più trascorrono i giorni e più l’amarezza aumenta.
Gli errori madornali commessi dalla classe arbitrale non sono più assolutamente tollerabili dalla mia società che da inizio stagione si vede designata sempre lo stesso arbitro, se non la stessa coppia: basta andare a vedere le designazioni qualora qualcuno avesse qualche dubbio su ciò che scrivo. Il mio, oggi, è un grido di allarme che riguarda non solo la mia società ma tutte le società di calcio a cinque che rappresentano le basi su cui l'intero sistema dilettantistico si fonda, di cui fanno parte la Lega e il Settore Arbitrale, per cui appare fondamentale rivedere il modo di comunicazione tra le parti che dovrebbe essere più costruttivo e propositivo. La Reggio SC è una di quelle società che contribuisce affinché si svolga regolarmente il campionato, e rappresenta una realtà piccola ma orgogliosa di quanto ha fatto negli anni per sportività e correttezza.
Gli errori che stiamo subendo ad oggi sono stati determinanti non solo per il risultato finale sul campo, ma anche per i risultati che si pone il sottoscritto e la società intera. Tengo a precisare, sia ben inteso, che questo mio sfogo non vuol significare un’attacco alla classe arbitrale, che rispetto per ciò che compie ogni sabato, ma vuole essere solamente una sorta di tutela per il buon lavoro che stanno facendo il mister Tamiro ed i ragazzi tutti, nonché per gli immensi sacrifici della dirigenza che sottrae tempo al lavoro ed alle famiglie, nonché notevoli risorse economiche che qualora queste situazioni dovessero perdurare verrebbero ingiustamente vanificate.
Gli errori ci stanno e sono ammessi nella vita come nello sport, ne commettiamo tutti, anche gli arbitri possono sbagliare, ma se tali errori, determinanti per il risultato finale, si ripetono a senso unico, allora serve mettere a conoscenza in maniera ufficiale questa situazione, chiedendo alla classe arbitrale ed ai vertici istituzionali, una maggiore attenzione nella gestione di ciò che di volta in volta si dovesse verificare, sia nei nostri confronti che nei confronti dei nostri avversari, che possa pregiudicare l’esito di un intero campionato.
Nell’augurarmi un pronto ritorno ad una maggiore serenità nel rapporto con la classe arbitrale, ringrazio tutti coloro che troveranno qualche minuto per leggere quello che è solamente un appello per non far morire questo magnifico sport".