
30/09/2022 10:00
L’obiettivo è quello di
cancellare la sconfitta della prima giornata, ripartendo dal buon secondo tempo
offerto contro la Came, ma il compito è arduo e tutt’altro che facile per la
matricola Città di Melilli che domenica sarà impegnata in casa dei campioni
d’Italia dell’Italservice Pesaro di mister Fulvio Colini.
“Secondo me abbiamo avuto un po’
troppo ‘rispetto’ della Serie A e della Came, nel secondo tempo abbiamo capito
che non esistono ‘mostri’ e che sfruttando le nostre caratteristiche possiamo
mettere in difficoltà chiunque – dice il capitano Peppe Tarantola. – Questa
settimana stiamo lavorando più sulla testa, per lasciarci alle spalle il gap
mentale che abbiamo avuto nel primo tempo contro la Came, per fortuna abbiamo
uno staff tecnico di grande esperienza e credo che a Pesaro si vedranno grandi
passi avanti”.
E sarà già alla seconda giornata
una sfida storica, di prestigio, contro i campioni d’Italia; una gara che si
presenta da sola per contenuti ed emotività, peraltro anche per te stesso che
sei il capitano di questo gruppo…
“Misurarmi in questa partita mi
dà uno stimolo pazzesco. Giocheremo contro campioni che vedevamo solo in tv.
Sarà una vetrina importante per dimostrare a tutti che meritiamo la Serie A”.
E come ci arriva il tuo Melilli,
pur non partendo sicuramente col favore del pronostico?
“Sappiamo che non partiamo
favoriti contro il Pesaro, ma questa può essere un’arma a favore nostro. Li
abbiamo studiati e sappiamo come poter colpire. Dobbiamo essere cinici e
concreti soprattutto sotto porta, dal primo minuto sarà una battaglia sportiva
e siamo pronti per affrontarli. Mi aspetto un Melilli di personalità, che,
ripeto, dovrà sbagliare il meno possibile. Dobbiamo giocare con la leggerezza e
la caparbietà di un gruppo di lavoratori che è partito dalla C1 ed arrivato con
merito in Serie A. Siamo una banda di fratelli che si aiuta e si sacrifica
l’uno per l’altro, è questa la nostra più grande forza e le difficoltà che
abbiamo incontrato sul cammino per arrivare quassù ci daranno la grinta che ci
serve per compensare lo squilibrio tecnico”.