Passi da gigante per l'Academy Città di Mestre. Parla Semenzato: "Green Project crede nei giovani"

Ci si rituffa sul campionato. La seconda di ritorno è alle porte e, quale seconda, il derby di Mestre tra Fenice VeneziaMestre e Green Project Agency Città di Mestre che si terrà sabato 7 gennaio 2023 alle ore 16 al PalaFranchetti. Ma prima, visto che siamo entrati di prepotenza nel 2023, è tempo di bilanci un po’ per tutti. Anche per l’Academy Città di Mestre che tante soddisfazioni sta dando al numero uno mestrino Marco Chiozzotto, il quale a inizio stagione ha saputo affidarla alle sapienti mani di Francesco Semenzato, ora responsabile del settore giovanile arancionero. E proprio a lui chiediamo il punto della situazione, da dove è partita una "cantera" che sino a poco tempo fa non c’era e di cosa stiamo parlando adesso.

“Siamo partiti con sei atleti a settembre 2021 e Open Day su Open Day siamo riusciti a mettere in campo un'under15 fatta prevalentemente da esordienti e un'under17. Senza contare l’under19 la quale, fa si parte del settore giovanile, ma entra di diritto nel progetto della prima squadra - le prime dichiarazioni di Semenzato - tanto lavoro e a dicembre del 2022 abbiamo quasi 150 atleti, dai Piccoli Amici, facendo attività con due scuole materne di Mestre, Primi Calci, tre squadre di Pulcini, gli Esordienti, l’Under15, 17 e 19, tutti gruppi autonomi formati da oltre una quindicina di atleti ciascuno. Tutti inoltre con a disposizione allenatori qualificati".

Gli Open Day, quindi, come espressione di un movimento che si sta sempre più affermando, ma non è la singola giornata che conta.

“L’Open Day è il lavoro di un anno, quello di dare significato al settore giovanile. Quello che è stato fatto per anni per la Prima Squadra. La quale continua a fare da traino. Infatti se lo scorso anno questa ha sfiorato la promozione, il risultato è servito per dare impulso al nostro settore. Il lavoro mio e di Rudy Trevisan è stato incentrato sul ridare qualità e significato sul fatto di essere una Scuola Calcio riconosciuta. Inoltre portare i nostri professionisti agli allenamenti dei bambini, creare delle sinergie in modo tale che tutto quanto di buono ruotasse attorno alla Prima Squadra, si riflettesse poi sul settore giovanile. C’è stato anche un investimento economico importante, ma in questo Green Project ci ha aiutato perché crede molto sui giovani. Questo ci aiuta, sono coinvolti, ci credono e questo ci ha permesso di fare un salto di qualità".

E non è stata cosa da poco emergere in un mondo, quello del calcio giovanile, dove la competizione è a volte spietata.

“C’eravamo dati tre anni per rifondare il nostro settore giovanile. Ma sono stati fatti passi da gigante se pensiamo ai numeri di prima. Abbiamo anche introdotto una Scuola di Tecnica Calcistica Individuale con Mirco Vecchiato e Mirco Cazzaro e introdotto uno psicologo, il dott. Gianmarco Marinato, che lavora con tutti nostri giovani già da settembre, ancora prima della notizia del Petrarca Padova. Un investimento qualitativo perché pensiamo che i nostri giovani siano il futuro. Era necessario dare una svolta di immagine nel Città di Mestre, sotto questo punto di vista, fare in modo di sviluppare un senso di appartenenza e questo piano, piano lo stiamo facendo".

Unica nota dolente, e fa male tornarci, sono gli spazi per praticare il calcio a 5.

“L’amministrazione comunale ha individuato quattro palestre per il futsal, Gramsci, Franchetti, Bruno e Zuccante, e queste devono essere divise con le altre discipline e con le altre società. Quindi, occorre fare di necessità virtù nelle poche ore che rimangono a disposizione. Perché per esempio i più piccoli dobbiamo comunque tenerli in una struttura privata, non avendo altri spazi a disposizione: in quelli comunali ci si allena a partire dagli esordienti. Il Comune prima o poi si dovrà comunque accorgere della nostra realtà, che sta anche lavorando per il sociale, avendo instaurato delle sinergie con delle case famiglia locali. Non esistono solo il basket e la pallavolo. Che sono trainanti, non c’è dubbio, ma se consideriamo la tre società cittadine andiamo ben oltre i 400 atleti e anche questi hanno bisogno e diritto di spazi per loro”.

Insomma qualità, responsabilità, solidarietà. Ma quanto conta il risultato sportivo?

“Prima di tutto viene l’educazione del ragazzo alla disciplina e allo stare insieme. Veniamo da una pandemia che ha lasciato a casa tanti ragazzi e creato tanti scompensi a livello sociale. Quindi, la cosa primaria è creare i gruppi e ritrovare la socialità. Poi i risultati verranno. Abbiamo la fortuna di aver introdotto come coordinatore tecnico Andrea Pagan, il quale segue tutti i nostri allenatori e la loro formazione. I risultati seguiranno; se vengono adesso, bene, ma per ora non sono nelle nostre priorità”.

Ufficio stampa Green Project Agency Città di Mestre