breaking news
  • 18/04/2024 20:50 Serie B, playoff: la gara di ritorno tra Domus Bresso e Cardano anticipata al 23 aprile, si gioca a Burago di Molgora alle 20,30
  • 17/04/2024 20:06 Emilia Romagna, Serie C1: ricorso dell'Equipo Crevalcore, slitta l'inizio dei playoff per l'ammissione alla fase nazionale
  • 17/04/2024 19:52 Sicilia, Serie C1: la finale dei playoff tra Sporting Alcamo e Futsal Ferla si gioca sabato 20 aprile a Canicattì (inizio ore 17)

23/07/2022 00:22

Pubblico, fruibilità degli spazi, visibilità: perchè la Serie A2 non può giocare il venerdì sera?

La domanda che ci siamo posti nel momento in cui siamo venuti a conoscenza della questione è se realmente questa Divisione ha a cuore le necessità delle società che rappresenta istituzionalmente. Sarà sicuramente così, ma un comprensibile dubbio resta, perché anche questa stagione parte con un inevitabile appunto da fare sull’indicazione data con il Comunicato n.1 sul tema delle giornate di svolgimento delle partite casalinghe.


Il principio che è sempre prevalso, indipendentemente dalle disposizioni di carattere normativo esistenti, è stato quello di venire incontro alle necessità e alle esigenze dei club che, se nella stragrande maggioranza dei casi opta per giocare le proprie partite casalinghe il pomeriggio del sabato, in talune eccezioni hanno legittime motivazioni a chiedere che le gare interne possano venire disputate la sera del venerdì.


Le motivazioni sono sempre sostenute da circostanze di necessità. La possibilità di poter richiamare un maggior numero di appassionati e curiosi alla partita del venerdì sera è sicuramente la piu ricorrente; ossia prevedere una partecipazione sicuramente più massiccia delle tifoserie il cui afflusso verrebbe favorito dalla mancanza di concomitanti eventi anche mediatici che potrebbero distogliere l’attenzione.


La necessità di dover rispettare regolamentazioni amministrative locali sulla gestione degli spazi disponibili, che ovviamente stabiliscono delle priorità sulla fruizione delle fasce orarie e nel maggior numero dei casi non tengono affatto conto delle disposizioni che vengono date dalla Divisione nazionale. Fino ai casi in cui le autorità territoriali non concedano l’utilizzo di strutture posizionate in aree dove, a seguito di altri eventi, si possono creare condizioni e criticità che effettivamente comporterebbero problemi di ordine pubblico, laddove è prevista la partecipazione di una notevole massa di pubblico, o per eventi geo-politici che richiedano la presenza delle forze dell’ordine, con conseguenti provvedimenti restrittivi per appuntamentii agonistici considerati minori.


Insomma, tutti aspetti che non si possono non tenere in considerazione e che rappresentano più che mai delle motivazioni valide per poter giocare il venerdì. Problematiche a cui bisogna prestare la massima sensibilità al fine di favorire il regolare svolgimento dell’attività ma davanti alle quali, evidentemente, l’attuale governance non sembra affatto disposta a fare concessioni.


Lo dimostra la recente iniziativa che ha portato diverse società di Serie A2 a scrivere alla Divisione Calcio a 5 una lettera nella quale, elencate e spiegate le criticità e le parallele necessità, viene chiesto di poter giocare le gare casalinghe nella serata del venerdì, sottolineando come questa opportunità costituisca una significativa occasione per incrementare la fruibilità del futsal. L’invito rivolto alla Divisione è stato quello “di riflettere appieno su eventuali decisioni e per decidere assieme all’intero mondo del futsal che tanto amiamo pareri che apportino crescita al movimento”.


La risposta? Un categorico “no” come a dire che quello che è deciso è deciso. L’A2 (ma anche la B) deve giocare il sabato! 


Una risposta che ha chiaramente lasciato di stucco tutti i club che avevano avanzato la richiesta (dalla Sampdoria al Benevento, dalla Polisportiva Futura allo Sporting Sala Consilina, fino all’Italpol) e che va esattamente nella direzione opposta rispetto al ruolo che l’istituzione dovrebbe avere nei confronti delle società che rappresenta, venendone incontro ai problemi, agevolandone lo svolgimento dell’attività, semplificando la burocrazia federale e soprattutto, viste le proverbiali difficoltà di condivisione degli spazi in concessione con le realtà sportive di altre discipline, tutelarne gli interessi risolvendo fattivamente le controversie con interventi propedeutici alle necessità.


Ma vogliamo poi metterci che per la Serie A questo “impedimento” non esiste? Perché la Serie A2 (e anche la B) deve un’altra volta ingoiare il rospo di determinazioni infelici e in totale contrapposizione con le proprie richieste? Come se non bastava la deroga all’articolo 49 delle NOIF che ha cestinato il merito delle vincitrici dei gironi del passato campionato invalidandone le promozioni dirette, come se non bastava la scure riformista che ha ridimensionato il valore dei roster col taglio dei “non formati” che, al contrario di quanto accaduto per la Serie A, non è stato corretto dall’ultima decisione del Consiglio Direttivo.


Nella loro lettera le società hanno accennato anche la volontà di costituirsi in una vera e propria Assemblea di Lega, chiedendo che non venga posto vetro alla scelta della giornata di gioco”. Altre parole gettate al vento: adesso è veramente arrivato il momento che tutte facciano sentire la propria voce ad una Divisione che, è bene ricordarlo, deve essere al servizio delle sue società. E non il contrario.