
16/10/2023 23:36
Era il 24 febbraio del 2003. Era la finale con l’Ucraina, la sfida che avrebbe assegnato la corona europea. Vicentini si appresta a calciare una punizione, ma lascia la battuta a Vinicius Bacaro: il suo sinistro è potente, un fendente che il portiere ucraino non riesce a intercettare, la palla che gonfia la rete del PalaMaggiò, facendo esplodere la gioia del popolo azzurro che aveva riempito in ogni angolo l’impianto di Caserta. L’Italia batteva l’Ucraina e si laureava per la prima volta campione d’Europa: e lo faceva grazie a quel giovane italo-brasiliano, approdato nel Belpaese da San Paolo, pescato dalla Lazio in quell’angolo d’Italia dall’altra parte dell’Oceano, una stella che era destinata a brillare in tutti i sensi.
Vinicius Bacaro, a 45 anni, ha deciso di smettere. Ci aveva pensato in passato, ma la passione e l’amore per il pallone a rimbalzo controllato lo hanno portato sempre a fare un passo in più, in avanti, senza pensare alla carta identità.
Parlare della sua storia sportiva è come sfogliare le pagine del libro del futsal italiano. Classe 1978, gioca nelle giovanili del Palmeiras prima di passare al Sao Caetano e da li al Corinthians e al Banespa poi. Quello diventa il trampolino di lancio per l’Italia: lo prende la Lazio, agli albori della stagione 2002/2003, quella in cui veste la maglia azzurra e firma la storica rete di Caserta. Dalla Lazio alla Roma RCB, quindi alla Roma: lo chiama ElPozo, si trasferisce in Spagna per giocare tre anni nella Division de Honor con il club murciano, cui segue il biennio all’Inter Movistar.
Quando decide di tornare in Italia lo fa per rispondere alla chiamata del suo primo amore: la Lazio, che nella stagione 2010/2011 aveva come presidente Andrea Montemurro. Quattro anni in biancazzurro prima di dire ‘si’ al Latina. Mirafin, Olimpus, Cioli Ariccia Valmontone, Ciampino, infine l’Eur Massimo, la sua ultima dimora sportiva.
46 le presenze in maglia azzurra, 24 le reti segnate. Vinicius Bacaro avrà comunque un posto d’onore nella storia del nostro futsal, perchè quel gol all’Ucraina lo ha portato di diritto nella leggenda della nostra disciplina. A lui l'omaggio di tutto il futsal e di Calcio a 5 Anteprima: ecco la foto in maglia azzurra, una delle tante che gli ha scattato un altro pezzo della nostra storia, il compianto Paolo Cassella.
Ciao Vinicius, ci mancherai per davvero. Grazie per tutte le emozioni che ci hai regalato. Il Museo delle Glorie di Coverciano ti attende...