Sampdoria, Fortuna tra nuove regole, Covid, campionato e Nazionale: ''I playoff per la A? Un errore"

Le nuove regole attuate per il campionato di Serie A2 fanno sempre discutere. E il malcontento dei club si allarga, anche perchè ora che credono le consapevolezze in tema-primato, crescono parallelamente anche quelle legate ai rischi che questa nuova formula possa realmente bruciare, anche con una sola partita, gli investimenti, gli sforzi e i sacrifici di un anno intero. La Divisione Calcio a 5, invece di dialogare con le società e trovare una soluzione che salvaguardasse tanto gli interessi della Serie A (il focolaio da cui è partita la deroga all’articolo 49 delle NOIF richiesta alla FIGC) che dell’A2, ha preferito la strada dell'iniziativa personale a chiaro svantaggio dei club di seconda divisione, chiaramente quelli che avendo pianificato una stagione al vertice sapendo che sarebbero state attribuite un massimo di 5 promozioni, si trovano adesso alle prese con una normativa che, come detto poc’anzi, rischia di penalizzarli. Il tutto giustificato


Tra questi c’è indubbiamente la Sampdoria. Il presidente Matteo Fortuna, appena convolato a nozze con la sua compagna Carol (augurassimi!!!), come giudica il comportamento in merito tenuto da piazzale Flaminio? Quali sono gli effetti che le nuove regole finiranno per avere sulla gestione sia della stagione che dei playoff? Pensi che possano esserci ancora margini di manovra per indurre la Divisione a rivedere le nuove disposizioni che chiaramente sono penalizzanti sia per chi ha investito che per chi sarà poi chiamato a giocare la seconda fase degli spareggi?


“Una valutazione definitiva potrà essere fatta quando la ‘riforma’, di cui si vocifera, verrà ultimata. Non entro nemmeno nel merito della mancata consultazione delle società di A2 perché le decisioni a volte vanno prese e stop. Li abbiamo votati, dobbiamo avere fiducia. Valuteremo alla fine del mandato. Mi sembra di capire che per ora si siano concentrati sui conti e sulla Serie A. Vedremo in futuro. Posso però dire che a parte la formula, che può piacere o meno, non è corretto che abbiano diminuito le promozioni ed aumentato le retrocessioni ad iscrizione avvenuta, per cui si, spero che almeno sul numero, se non sulla formula, ci possa essere un ripensamento”.


- Davanti all'incalzante dilagare della pandemia, che pur essendo meno pericolosa, grazie ai vaccini, crea comunque difficoltà nella gestione dei casi a livello di gruppi squadra, non sarebbe stato preferibile considerare un ritardo almeno di un paio di settimane come hanno fatto la maggior parte dei comitati regionali (oltre LegaPro e Serie D di calcio) per scavallare la fase critica, azzerare il rischio-rinvii e limitarsi solo a ricalendarizzare i campionati?


“Ritengo che il Covid possa diventare endemico e dovremmo essere più veloci a reagire. Mi rendo conto che nello sport, probabilmente perché ci sono più politici che manager, i cambiamenti spaventino. A mio avviso si dovrebbe valutare la sospensione dell’attività dal 20 dicembre al 20 gennaio, magari lasciando aperta la finestra di mercato invernale solo in quel periodo. La verità è che ora ci troviamo in grossa difficoltà. Abbiamo molti giocatori col Covid e la squadra in quarantena. Abbiamo chiesto il rinvio della partita del 22 con il Pistoia, dato che usciremo dalla quarantena il 23, ma il 26 abbiamo un recupero fuori casa: ci faranno giocare? Ora ditemi come un’intera squadra possa prepararsi con un solo allenamento dopo dieci giorni di sosta. Oltre al problema tattico c’è quello fisico post-covid e dei possibili infortuni che l’inattività potrebbe creare. Così non è più sport.

Noi ci siamo già passati lo scorso anno e ne abbiamo pagato le conseguenze”.


- Inizio di stagione col freno a mano tirato per la Samp. Poi la scelta di chiamare Cipolla, gli innesti di mercato e la squadra che non perde da tre mesi, in piena corsa per il primato. A prescindere dalle questioni organizzative societarie, quanto ha pesato il fatto di portare un nome glorioso come quello della Sampdoria nella conduzione del piano di rafforzamento e nel rilancio degli obiettivi stagionali?


“Vero, abbiamo perso le prime due partite, ma contro la prima e la seconda della classe. Oltre al mister Cipolla, che è sicuramente un lusso per la A2, sono arrivati Gargantini, Salamone e Juninho. La squadra ora è più compatta, subiamo poco. La nostra maglia? Sicuramente condiziona per primi noi, che siamo molto responsabilizzati, e poi gli avversari, che danno sempre quel qualcosina in più, per non parlare delle terne che sono sempre molto, troppo tese. Piano piano ci abitueremo tutti. Sul campo dobbiamo sicuramente migliorare in fase offensiva, abbiamo grossi margini, sappiamo dove andare a lavorare. Dobbiamo poi abituarci al fatto che in A2 gli arbitri fischiano molto. Personalmente preferisco il metro della Serie A dove il gioco è più maschio. Purtroppo ultimamente giochiamo una partita si e due no e questo non aiuta la continuità. Abbiamo per esempio saltato la partita con il Porto San Giorgio che si è ritirato. Nessuno ha pensato al fatto che la decisione ci è stata comunicata solo al venerdì. Avevamo per quella giornata programmato una giornata di beneficenza, con una maglia speciale dedicata a due attività sociali cittadine, ci sarebbero state oltre 500 persone al palazzetto: chi ci rimborsa tempo, fatica e denaro?”.


- La Sampdoria Calcio ha cambiato i vertici, è uscito di scena colui che aveva aperto all'ingresso del futsal nella Samp. Questa mutazione degli scenari societari potrebbe interferire sul progetto nato dalla volontà di Ferrero o ritieni che la programmazione ambiziosa che può riportare il futsal ai massimi livelli nazionali, sarà oggetto di incentivazione da parte della nuova proprietà? Che rapporti ci sono con Marco Lanna?


“Come avevo già detto in una precedente intervista non ho mai conosciuto il presidente Ferrero, così come non conosco personalmente Marco Lanna, che ho amato tantissimo come giocatore. Spero ci sarà presto occasione. I miei rapporti in società sono soprattutto con il dottor Panconi, al quale mi accomuna una passione sfrenata per i colori più belli del mondo, e ora che da consulente è diventato membro del CDA non ho motivo di dubitare che le cose cambieranno, anzi mi aspetto un ancora maggiore coinvolgimento dal futsal nel mondo Samp. Per quanto riguarda poi l’operatività e il marketing nulla è cambiato, ne’ a livello organizzativo ne’ di persone. Insomma, andiamo avanti coscienti che sicuramente c’è ancora tanto da fare”.


- Ultima domanda sulla Nazionale. Che giudizio dai sulle scelte fatte da Bellarte, la rinuncia a De Oliveira, Marcelinho e Molitierno, e come valuti il percorso che l'Italia affronterà nella fase di qualificazione con tre avversarie che storicamente sono indigeste? Restando in tema Europei cosa puoi dire sul fatto che pur avendo Totoskovic e Fidersek convocati dalla Slovenia, saraì costretto (Covid permettendo) a giocare senza di loro?


“Non entro nel merito delle convocazioni a livello di nomi. Il Ct avrà scelto chi ritiene più adatto al suo gioco. Mi permetto però di dire che abbiamo già provato la strada degli oriundi e delle vittorie della Nazionale per trascinare il futsal fuori dalla nicchia, ma non è servito. Personalmente vorrei una Nazionale che fosse espressione del nostro movimento. Sicuramente non vinceremmo nell’immediato, ma i giovani ‘formati’ avrebbero la possibilità di sognare e magari il coraggio di dedicarsi a tempo pieno al futsal e, piano piano, il nostro movimento crescerebbe. Agli Europei incontreremo Slovenia e Finlandia che schierano esclusivamente giocatori espressione dei loro vivai e persino il Kazakistan ha meno ‘stranieri’ di noi. Parliamoci chiaro, se escludi i tre portieri solo un paio di giocatori formati avranno minutaggio agli Europei. Ovviamente auguro il meglio alla Nazionale, che oltretutto ha la fortuna di poter schierare il giocatore per me più forte del mondo (Merlim, n.d.c.), ma se non si arrivasse almeno in semifinale sarebbe una disfatta. I ‘miei‘ ragazzi sloveni sono in forma, ci daranno filo da torcere. A proposito di Fidersek e Totoskovic, abbiamo chiesto ad inizio gennaio alla Divisione di spostare le partite in cui non avremo i nazionali, non ci hanno ancora risposto: dovessero dirci di no, perchè sembra che si possano spostare partite solo se i convocati sono della nazionale Italiana, e mi chiedo poi perché… ci adegueremo ma il campionato sarebbe falsato irrimediabilmente perché giocare con Pistoia, Altamarca e Mestre senza i due sloveni per noi sarebbe altamente penalizzante”.








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