Il primo anno in Serie B è andato in archivio e in casa della Vigor Fucecchio è arrivato il momento di tirare le somme e tracciare comunque un bilancio positivo anche se da questa esperienza, per come sono andate tante partite, era lecito attendersi qualcosa in più almeno a livello di piazzamento finale? Una domanda alla quale invitiamo a rispondere il presidente Andrea Costanzo.
“Prima stagione della nostra storia nel nazionale e finalmente posso dare un giudizio complessivo: fino ad oggi infatti mi sono sempre basato su sensazioni o su ciò che vedevo esternamente, ma adesso che ho e abbiamo vissuto sulla nostra pelle questa annata posso sbilanciarmi. Le difficoltà sono state tante, più logistiche e organizzative che tecniche, ma l’obiettivo che ci siamo dati ad inizio stagione, cioè il terz’ultimo posto che ai tempi valeva la salvezza diretta è stato ampiamente centrato. Potevamo tranquillamente fare almeno 7/8 punti in più, ma inesperienza e scarse possibilità di allenarsi soprattutto nel finale di stagione non hanno assolutamente aiutato. Io resto comunque ampiamente soddisfatto, vista la nostra situazione complessiva fare di più era oggettivamente quasi impossibile”.
- Esperienza a parte, dove ritieni che la Vigor abbia incontrato le maggiori difficoltà e ritieni che nel percorso affrontato i problemi siano stati risolti?
“Sapevamo che per noi sarebbe stata annata di tribolazioni e di tante sconfitte contro realtà più strutturate e forti di noi, ma lavorando sodo a settembre siamo riusciti a partire con il piglio giusto, indirizzando fin da subito nella giusta maniera la nostra stagione. La nostra fortuna, ma anche bravura, è stata questa, poi man mano che il campionato è andato avanti i nodi sono venuti al pettine: adesso lo posso affermare senza nessun dubbio, affrontare una B nazionale allenandosi solo due volte a settimana, dalle 22 in poi, è pura follia. Chiaramente non avevano alternative e ci abbiamo provato quest’anno, ma adesso alla luce dei fatti è inequivocabile che il nostro limite più grande sia stato questo. Un campionato nazionale necessita di una preparazione atletica, tecnica e tattica nettamente più elevata rispetto ad uno regionale e non è ammissibile affrontarlo come lo abbiamo affrontato noi. Risolvere questo problema è durissimo, ma fa parte del mio ruolo provarci e mettere la mia squadra nelle migliori condizioni possibili per ottenere i risultati. Questo è il punto principale di criticità, poi chiaramente ci sono anche problematiche di budget ridotto rispetto alla stragrande maggioranza delle altre squadre, ma se si lavora bene e con continuità il gap tecnico si può sicuramente ridurre”.
- In campo giovanile avete ottenuto ancora dei riscontri significativi con l'Under 19, che si è qualificata per le finali di girone, e l'Under 17 che ha vinto addirittura il titolo regionale e ora parteciperà alle finali nazionali. Un tuo giudizio su questi risultati e quanto potranno essere produttivi per la promozione dell'attività per la prossima stagione?
“Questa è una domanda a cui rispondo con grande piacere, dato che per noi l’attività giovanile è una delle cose più importanti e a cui dedichiamo la maggior parte del tempo e delle attenzioni. Veniamo da annate importanti, anno scorso siamo stati campioni regionali Under 21 e Under 19 praticamente con la solita formazione che alle fasi nazionali è arrivata tra le prime otto in entrambe le categorie. Quest’anno, questo gruppo ha dominato il girone di andata del campionato nazionale Under 19 per poi calare, causa problemi numerici ed infortuni, in quello di ritorno, arrivando comunque tra le prime quattro e uscendo solo ai supplementari contro la corazzata Grosseto nella semifinale playoff di girone. C’è solo da fare un monumento a questi ragazzi che, partendo dall’Under 17 tre anni fa, hanno compiuto un pazzesco percorso di crescita arrivando in diversi anche a giocare stabilmente in prima squadra. Contestualmente, in collaborazione con l’Onlus Papo#9, quest’anno abbiamo dato il via ad un nuovo ciclo di Under 17, che subito al primo anno si sono laureati campioni regionale, grazie al meticoloso è formidabile lavoro dello staff tecnico che ha sviluppato alla grande il parco giocatori, lavorando sia sulla tecnica e tattica, ma tantissimo anche sul piano umano. E tra questi crediamo e speriamo che ci possano essere i vigoriani del futuro, ragazzi del posto che pian piano potranno affacciarsi alla serie B e al palcoscenico nazionale. Chiaramente vincere aiuta tanto, da energie, stimoli e fa diventare attrattivi, ma l’importante - rileva Costanzo - è lavorare bene sotto ogni punto di vista: la chiave del successo con i ragazzi è principalmente questa. Prima di pensare alla nuova stagione, però, dobbiamo finire questa visto che l’Under 17 sarà impegnata nelle fasi nazionali e parteciperà anche alla coppa regionale di categoria, così come la Under 15, che abbiamo avuto la fortuna e il piacere di allestire trovando tanti ragazzi in età che si sono avvicinati al futsal durante l’anno. Nel frattempo penseremo a come affrontare le tante novità e sfide che questa fantomatica riforma del lavoro sportivo metterà non solo sul cammino nostro ma di qualsiasi società dilettantistica che vive di sponsor e volontariato: non sarà semplice trovare una quadra, speriamo che chi di dovere capisca che occorrea trovare un equilibrio diverso perché altrimenti diventa veramente difficile andare avanti. Poi se ci saranno le condizioni passeremo a valutare gli aspetti tecnici: quel che è certo è che mister Accardi non sarà alla guida della nostra prima squadra il prossimo anno - annuncia Costanzo - le strade si sono divise alla fine di un percorso lungo, meraviglioso ed estremamente soddisfacente, dove tutti gli obiettivi che ci eravamo dati sono stati ampiamente raggiunti. Voglio cogliere l’occasione e questa importante vetrina per ringraziare Paolo Accardi per lo straordinario lavoro fatto alla Vigor, sia dal lato tecnico che dal punto di vista umano:, sono stati anni meravigliosi, vincenti ed indimenticabili. Il rapporto resta vivo e profondo, e chissà che un domani non ci sia la possibilità di tornare a lavorare insieme”.