22/06/2021 09:13
Per tanti addetti ai lavori è un talento ancora inespresso, uno dei quegli assi del futsal che deve ancora vedere la scintilla scoccare per dimostrare al popolo del pallone a rimbalzo controllato che se tanto si è parlato in bene di Ibrahim Ghouati non è stato fatto inutilmente. Un giocatore dalla classe indiscussa, un pivot devastante ma che non è riuscito a trovare le motivazioni, forse ambientali, giuste per dimostrare sui palcoscenici nazionali del 40x20 tutto quello di cui è capace. Perché nelle giovanili dell’Orange, quando di fronte c’era Ibra per i difensori avversari erano letteralmente sorci verdi. E non c’era modulo capace di arginarne la potenza.
Il passato più recente di Ibra Ghouati parla di un “oggi qui, domani là”, tra una società e un’altra: da Asti a Marigliano, il fallimento del club campano lo porta nella Capitale dove, tra aprile e giugno del 1999, centra il double campionato-Coppa Italia nell’ultima edizione delle competizioni di categoria. Poi Arzignano, l’assaggio della Serie A, la scelta di scendere nuovamente in A2 con l’emergente L84. E ora?
Ibra Ghouati è tornato al punto di partenza, perché riceviamo notizia che L84 e Orange avrebbero raggiunto l’accordo per il trasferimento del 22enne asso di origini marocchine, ma italianissimo, da Volpiano ad Asti. Ibra torna a giocare in Serie B ma stavolta con un’idea molto più chiara davanti agli occhi: esplodere definitivamente. Perché un giocatore di tanta qualità, uno di quelli che veramente con una giocata può spaccare una partita, ha bisogno di vetrine importanti che lo possano valorizzare completamente. E l’Orange può trasformarsi in un vero trampolino di lancio. Determinante per il futuro.
I saggi dicevano… non è mai troppo tardi. Capito, Ibra?