
13/05/2022 09:57
Segnare 46 reti a 42 anni non è per tutti. Lo è per Pascal Mietto, uno che il gol c’è l’ha proprio nel dna. E’ stato indubbiamente lui uno dei grandi protagonisti della stagione dell’Elmas, che ha visto il futsal masese rifiorire dopo tanti anni di anonimato. E quella di domani non sarà solo la “partita dell’anno”, ma contro la Sen Sebastiano Ussana andrà in una scena una sfida nella sfida, con Mietto chiamato a confrontarsi con la coppia regina del gol sardo, quella composta da Alex Piras e Giacomo Curreli, che in due hanno infilato ben 65 volte il pallone nelle reti avversarie contribuendo agli altrettanto onorevoli successi degli “ussanesus”.
Ed è proprio con Pascal Mietto che ci addentriamo nella presentazione della partitissima di Sa Duchessa che metterà in palio il titolo isolano e con esso la promozione diretta in Serie B.
- Intanto qual è lo stato d'animo che vige nella squadra? 26 giornate non sono bastate per spezzare gli equilibri e adesso ci si gioca tutta una stagione in una partita. Come vivete questa situazione nello spogliatoio?
“Lo stato d'animo della squadra è molto positivo, abbiamo avuto alti e bassi perché è stata una stagione infinita visto che l’Ussana non ha mai mollato la presa, e qui faccio i complimenti a loro: ma avendo una rosa ampia e sopratutto un grande gruppo abbiamo sopperito a qualsiasi difficoltà”.
- I precedenti stagionali con l'Ussana sono stati ambedue a vostro favore, ma quella di domani sarà una partita secca, dove il risultato non sarà appellabile. Come hai preparato questo tipo di confronto considerando anche gli elementi che hai potuto raccogliere nei confronti diretti?
“Infatti abbiamo vinto tutti e due gli scontri diretti ma domani non conta nulla. Sappiamo il loro modo di giocare, conosciamo qualche loro schema, ma anche questo non conterà sabato: la finale è una partita a se’, vince chi sbaglia meno, chi lotta e si sacrifica di più per i compagni, chi ci mette più cuore e grinta e, infine, chi arriva mentalmente pronto per affrontare questo tipo di partita”.
- Pascal, chiudiamo con una considerazione sulla tua lunga esperienza a Elmas e in Sardegna. Cosa ti ha legato a questa terra? Immaginiamo che anche il tuo futuro, da uomo e da sportivo resterà legato a questo territorio che ti ha accolto e dato tanto. E così?
“Sono in Italia dal 2001, l'ho girata quasi tutta giocando a calcio a 5, dalla Valle d'Aosta alla Puglia. Ma quando sono arrivato in Sardegna, circa 12 anni fa insieme a mia moglie, ci siamo subito innamorati della bellezza di questa terra e abbiamo deciso che il nostro futuro sarebbe stato qui. E così è stato. Ormai Elmas è casa mia, sono già sardo di adozione e ho già le radici molto profonde in questa terra, alla quale resterò legato per tutta la vita”.
Una sola defezione nelle fila dell’Elmas per lo spareggio del Cus: non ci sarà Salisci, che aveva un viaggio organizzato già da molto tempo e seguirà a distanza l’evolversi della sfida che vale tutta una stagione.
Foto: Jury Balestrino