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21/05/2025 18:40

Andrea Rossi, un debutto in panchina…Audace! "A Verona stagione positiva, siamo cresciuti tanto"

E' sicuramente uno degli allenatori emergenti più interessanti dell'intero panorama nazionale e la sua prima stagione da "head coach" in un campionato di livello, guidando l'Audace Verona in Serie A femminile ha confermato tutte le sue potenzialità. Stiamo parlando di Andrea Rossi, che solo un paio di anni fa otteneva brillantemente il patentino di Licenza A a Coverciano, dopo significative esperienze a livello giovanile, e che al debutto su una panchina del nazionale ha subito proposto un futsal dinamico e coraggioso, anzi, è proprio il caso di dirlo...audace. Dunque, al termine di una stagione che ha visto la formazione scaligera conquistare una meritata salvezza dopo aver centrato alcuni record storici per la stessa società veronese, abbiamo scambiato due parole proprio mister Rossi per fare un bilancio di questa annata sportiva da poco andata in archivio.

- E' stata la tua prima stagione da allenatore di una prima squadra, tra l'altro in un campionato difficile come la Serie A femminile. Pensando prima di tutto in un'ottica puramente di club e risultati, com'è andato il campionato con l'Audace Verona? La salvezza ottenuta all'ultimo ti ha fatto vivere subito grandi emozioni

“È stata una stagione davvero positiva - afferma il tecnico vicentino, - perché abbiamo raccolto cinque punti in più dell’anno scorso, siamo andati in Final Eight di Coppa Italia per la prima volta in quattro anni da quando l’Audace è in Serie A, un risultato storico; ci siamo salvati con difficoltà, vero, ma calcoliamo che fino a un mese e mezzo fa eravamo in zona playoff, poi due giocatrici importanti come Ferreira e Zandonà si sono rotte il crociato e lì siamo andati in difficoltà, è inutile negarlo. Alla fine, però l’obiettivo era proprio la salvezza che poi abbiamo raggiunto, anche se con un po’ di brivido finale, ma è stato tutto meritato, sia per le giocatrici che per lo staff, meritato per tutto quello che abbiamo dimostrato durante l’anno. Ripeto, peccato per gli infortuni perché senza quelli avremmo potuto fare l’ennesimo passo in avanti di questa stagione, oltre alla Final Eight, infatti, anche i playoff non erano stati ancora raggiunti finora e mai come quest’anno in classifica abbiamo guardato in avanti e non dietro”.

- Da un punto di vista puramente personale invece? Sei soddisfatto del contributo che hai potuto dare, di come hai messo concretamente in campo le conoscenze apprese e di come sei cresciuto?

“Se sono soddisfatto? Ti dico la verità, dal punto di vista del gioco sì, perché sono arrivato con delle idee e dei principi di una squadra che prova a giocare, proponendo un atteggiamento diverso da quello che c’era negli anni scorsi, ovvero una squadra che si difendeva nei quindici metri e ripartiva, mentre quest’anno abbiamo provato a imporre sempre noi il gioco; anche con le squadre più forti non abbiamo mai smesso di giocare, pressando forte come poche altre formazioni hanno fatto effettivamente in Serie A in stagione. Di tutti questi pregi do merito a me, ma anche a tutta la squadra che ha recepito alla perfezione le indicazioni provando a metterle in campo in ogni partita. Alcune volte sicuramente posso aver sbagliato, ma fa parte del processo di crescita, senza considerare che lavorare in un campionato femminile comporta delle dinamiche diverse da quelle in ambito maschile. Era una prima esperienza, in alcune situazioni potevo fare meglio, ma anche tra dieci anni sbaglierò ancora. Sicuramente sono cresciuto tantissimo, ho imparato tanto, specie dal punto di vista gestionale”.

- Adesso cosa si prospetta per il tuo futuro, sia quello più prossimo sia quello più lontano?

“Stiamo cercando di progettare qualcosa insieme con la società, tra un paio di giorni ci troveremo per discutere del futuro e delle mie idee; se le mie idee saranno le stesse anche per la società si andrà avanti, anche perché l’Audace è un club davvero serio, professionale, e lo dico dopo aver girato tante società. Ragazze e staff vengono trattati benissimo, non ci viene fatto mancare niente; quindi, sarebbe un peccato perdere in questo certo tipo di società. Poi però è chiaro che per andare avanti bisogna avere una visione condivisa e delle idee comuni, altrimenti si fa fatica, specie in Serie A. La speranza è quella di continuare insieme, nei prossimi giorni ci incontreremo”.

l.m.



Foto: Facebook Audace Verona