
24/02/2021 18:00
Piove letteralmente sul bagnato a Merano e non certo per condizioni di carattere meteorologico. Il problema, inutile tergiversare, risiede tutto nella lotta al Covid che il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha deciso di combattere istituendo già dallo scorso 17 febbraio dei provvedimenti oltremodo restrittivi per alcuni comuni situati lungo il corso del fiume Passirio, tra i quali c’è appunto Merano. Ma evidentemente i dati riguardanti i contagi non sono ancora stati considerati sufficientemente convincenti per allentare la morsa delle restrizioni, tanto che il lockdown dichiarato fino al prossimo 7 marzo verrà prorogato di un’altra settimana, fino cioè alla metà del prossimo mese.
E così ha deciso la Giunta Provinciale riunitasi proprio questa mattina (LEGGI QUI e QUI). Nessun allentamento se non per il ritorno alla didattica in presenza fissato per il primo di marzo, ma solo per asili e scuole elementari e con l’eccezione per quei comuni interessati dalla variante sudafricana del Covid, motivo della “chiusura totale” dei quattro comuni sul Passirio tra i quali viene considerato Merano.
COSA SUCCEDERA’ ADESSO? - L’inasprimento delle decisioni del governatore bolzanino prolungherà, dunque, il divieto di svolgimento dell’attività sportiva collettiva anche se si tratta di campionato nazionali, con l’esclusione della squadra di pallamano di Serie A considerata l’esponente sportiva più importante della provincia e quindi esentata dai provvedimenti restrittivi. Per il Bubi Merano la situazione si complicherà ulteriormente in quanto alle cinque gare per le quali la Divisione Calcio a 5 ha disposto il rinvio d’ufficio a data da destinarsi (tre “ordinarie” e due recuperi) si andranno verosimilmente a sommare anche le partite di recupero in programma per il 9 marzo (Bubi-Arzignano) e per il 13 marzo (Bubi-Città di Mestre), per un totale di sette incontri da dover necessariamente calendarizzare in un periodo temporale ancor più ristretto.
Di queste partite ben quattro sono, appunto, recuperi di gare del girone di andata, quindi con peso specifico sulla determinazione della classifica dalla quale dipenderanno le due squadre che andranno a disputare la Final Eight di Coppa Italia, prevista per la metà del mese di aprile. Scadenza di fatto da considerare improponibile, in virtù del fatto che il Bubi, ammesso e non concesso che possa tornare subito in campo per il 16 marzo (senza allenamenti dopo un mese di stop?) per affrontare il Città di Mestre, deve giocare il 20 a Massa, il 23 con il Prato in casa, il 27 con il Nervesa (sempre in casa) e il 10 aprile a Merate. Come sarà possibile incastrare ben altre sette partite? E questo, sia ben chiaro, se tutto tornerà ad una certa normalità, ossia che l’incidenza del Covid in Alto Adige regredisca in maniera considerevole grazie al lockdown.
Una bella gatta da pelare, dove l’unica soluzione sensata appare quella di mettere un punto sulla stagione del Bubi, annullando i risultati conseguiti fino a questo momento e di fatto escludendo i meranesi dal campionato di A2, ma con il salvacondotto di conservare il proprio posto nell’organico della seconda divisione nazionale. Nè più né meno quanto ha deciso il Consiglio di Lega da sottoporre al nuovo Consiglio Federale in merito alla eventuale ripartenza dei campionati regionali, dove verrebbe riconosciuta, alle società che decideranno di non riprendere l’attività qualora venisse disposta la ripresa dal CONI, la possibilità di conservare il proprio titolo sportivo e di richiedere l’iscrizione alla stessa categoria nella stagione successiva. Non resta altro che aspettare.