
07/02/2025 13:00
3-0 per l'Ichnos a metà gara, 3-3 alla sirena finale. Nel mezzo c'è sicuramente un secondo tempo del Sestu&Sardinia diverso dalla prima parte del match. Ma qual è il giudizio che Fabio Carletti, laterale classe 1995, da’ sulla prestazione della squadra di mister Perra nella gara di Sassari?
“Partita da due facce, nel primo tempo abbiamo pagato caro l’imprecisione sotto porta, la poca lucidità nel giro palla e un’insufficiente cattiveria nel difendere nella nostra metà campo. Nella ripresa abbiamo cambiato marcia, siamo entrati in campo con più grinta e convinzione, siamo stati bravi a crederci fino alla fine: un buon punto visto l’andamento della gara, che comunque muove la classifica e ci fa rimanere nelle posizioni alte”.
- Il pareggio è comunque la testimonianza che in questa C1 non esistono gare semplici e soprattutto c'è un livellamento di forze che mai si era visto prima d'ora: concordi con queste nostre valutazioni?
“Assolutamente d’accordo, lo testimonia la classifica, soprattutto nelle zone alte, che ogni settimana cambia in base ai risultati. Ma soprattutto ne è la testimonianza più valida la difficoltà di affrontare ogni gara contro qualsiasi squadra del campionato, che sia la prima o che sia l’ultima”.
- Sestu&Sardinia che comunque ha un obbligo certificato anche dal suo blasone: puntare alla promozione. Ci sono quattro punti da recuperare al Città di Cagliari e tanti scontri diretti da giocare. Le tue aspettative in questo senso ma anche una previsione sul confronto di domani col Portoscuso che almeno sulla carte dovrebbe vedervi favoriti?
“ In virtù del discorso di prima, non si può ragionare secondo la logica di sfavoriti o favoriti o, peggio ancora, canalizzare le energie solo sugli scontri diretti. Questo campionato ci insegna che ogni partita ha una storia a se e che la classifica non scende mai in campo, bensì sono la voglia di combattere e di vincere che molto spesso fanno la differenza, essendoci un livellamento più o meno omogeneo dal punto di vista tecnico e tattico. Il nostro obiettivo è arrivare agli scontri diretti con la possibilità di scavalcare le concorrenti in caso di vittoria: dovendo inseguire perciò non c’è quasi più margine di errore”.
Foto: Omar Najhi