CMB, il presidente Rocco Auletta sulla situazione dello sport lucano: ‘’Occorre fare chiarezza’’

A pochi giorni dall'inizio del campionato di Serie B femminile, il presidente del CMB Rocco Auletta,  tramite i canali ufficiale della società, si è espresso in merito alla situazione dello sport lucano.

LA NOTA DEL PRESIDENTE AULETTA - Con grande sorpresa e, soprattutto, con grande disappunto, apprendo, da fonti di stampa, del solito pasticcio all’Italiana, anzi alla lucana. Forse è il caso di ricordare, a questi signori che parlano con comunicati stampa, senza aver cognizione di causa e, soprattutto in pompa magna, qual è la reale situazione dello Sport Lucano, a livello di contributi non ancora liquidati nei confronti delle società sportive che, come riporta il comunicato stesso sono “gli attori che contribuiscono alla crescita dell’attività fisica e del benessere in Basilicata”. Meno male, oserei dire.

Orbene il CMB, ovvero la società che rappresento, per anni ha rappresentato in Basilicata, l’apice dello sport Lucano, essendo l’unica società a disputare il campionato nazionale di serie A, con trasferte su tutto il territorio nazionale, con ingenti esborsi economici. Occorre, pertanto, fare chiarezza, perché altrimenti chi legge i predetti comunicati immagina che lo sport venga sommerso di danaro, invece così non è. Sino a 12 mesi fa, all’incirca, gli anni in cui le società sportive non avevano percepito contributi erano precisamente 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022, ovvero ben cinque annualità.

Nell’anno 2022, furono liquidati dei contributi, per gli anni 2017/2018 e 2018/2019, ma solo nella misura del 50%, con l’impegno a saldare le medesime annualità in tempi brevi. Oggi si scopre che “Sono state pubblicate sul BUR n. 53 del 3 ottobre 2023 – Supplemento ordinario, la delibera della Giunta regionale n. 603/2023, con la quale è stato approvato il Piano regionale per lo Sport – seconda annualità, e la determinazione dirigenziale n.1413/2023 di apertura dello sportello telematico per l’invio delle istanze dalle ore 8,00 del giorno 9 ottobre 2023 fino alle ore 24,00 del giorno 13 novembre 2023”, questo per le annualità 2021/2022 e 2022/2023. Ci si chiede, a questo punto, quale sia la logica sottesa a tanta improvvisazione, se tale è, e ancor più ci si chiede che fine abbiano fatto le annualità “scoperte”.

Forse qualcuno dimentica che, oltre al saldo delle stagioni sportive 2017/2018 e 2018/2019, vi sono due stagioni, precisamente la 2019/2020 e la 2020/2021, in cui, si è regolarmente giocato, tra l’altro con aggravio di costi esorbitanti legati al Covid ( tra tamponi, distanziamento nei mezzi di trasporti), nella assoluta mancanza di qualsiasi incasso nei palazzetti, sponsor risicati perché le aziende erano praticamente sul lastrico, i campionati, a livello nazionale, sono stati, comunque, regolarmente disputati e ove non terminato (stagione 2019/2020), avevamo disputato ben oltre i 2/3 del campionato. Ricordare quali erano le mete settimanali, forse è superfluo, ma visto che sembrerebbe di difficile comprensione, forse è il caso di farlo, da Treviso a Torino, da Catania a Pesaro, da Padova a Genova, giusto per citarne alcune.

Penso che, a questo punto, qualcuno dovrà dare delle risposte e delle spiegazioni rispetto alle modalità con cui è stata, cervelloticamente, gestita l’assegnazione di questi contributi, visto che alcune risposte vanno in netto contrasto con quelle pomposamente date in pubblico, a mo’ di esempio: “la Regione può anche non dare quelle somme”.

Giusto, giustissimo, ma visto che esiste una norma regionale che le disciplina, si dovrebbe avere il buon senso e il rispetto di dirlo Ante e non Post e a distanza di diversi anni, nei confronti di quegli attori che fanno sport in una Regione praticamente “morta”, morta grazie anche alla politica. Naturalmente lo scrivente, a tutela dei suoi interessi, interesserà il proprio ufficio legale, per comprendere meglio ciò che, sinceramente, il buon senso, che lo ha sempre contraddistinto, non è riuscito ad intendere, ma questo onde evitare, appunto, che si mostri alla popolazione della Regione una situazione per quella che non è, perché con i comunicati stampa enfatizzati si fa solo politica, e anche spicciola.

Capisco il periodo, e gli obiettivi che si pongono i politici, ma come diceva il grande Antonio De Curtis “Ccà nisciun è fess”.



Ufficio Stampa CMB


06/10/2023 15:47