
11/04/2025 11:15
«L’A2 si farà sicuro. E Max (mister Tinti, ndr) sarà la nostra prima scelta, ha dimostrato di saper fare la differenza.».
Deve ancora riprendersi il numero uno del Corinaldo Calcio a 5, il presidente Luca Bucci. «Sono, siamo ancora frastornati, ci siamo presi qualche giorno di riposo e riflessione». Sabato, insieme a sua figlia Vittoria, c’era anche lui sugli spalti del PalaAcquaviva di Teramo, in prima fila; c’era anche lui, quando, al triplice fischio finale, ancora incredulo, è entrato in campo con sulle spalle la bandiera del Corinaldo C5, e ha iniziato ad abbracciare tutti».
Te lo saresti mai immaginato di vincere il campionato?
«Assolutamente no. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fare il nostro meglio, non mi aspettavo che la squadra crescesse così tanto. Siamo arrivati alla fine del campionato in una forma strepitosa, e quando parlo di forma mi riferisco soprattutto a quella mentale. Un campionato difficile, equilibrato, fino all’ultimo con una classifica cortissima, alla fine è venuta fuori la squadra più completa». Come hai vissuto l’ultima gara a Teramo? «Prima che iniziasse, la sensazione era che potevamo farcela. Poi ho avuto un attimo di scoramento alla fine del primo tempo (il Corinaldo era sotto di tre gol a zero, ndr). Ho scritto un messaggio a Rugini: “Se Max (Tinti) fa il Max, li riprendiamo!”. E così è stato: ci sono bastati sette minuti per rimetterla in carreggiata, con i ragazzi che hanno tirato fuori quella classe che li contraddistingue».
C’eri anche dieci anni fa, quando il Corinaldo vinse il campionato di C1 e l’anno dopo, per la prima volta, si affacciò a un campionato nazionale, quello di serie B.
«Ricordo che allora sembrava impossibile, ma c’eravamo già andati vicino le stagioni prima. Quest’anno non eravamo proprio preparati, seppur avessimo fatto un campionato dignitoso; seppur eravamo finalmente riusciti a dire la nostra: fino a tre giornate dal termine sembrava già un enorme successo essere in zona playoff. Devo però dire che, sia la prima che la seconda volta è stato il coronamento di un lavoro svolto egregiamente da tutti, giocatori e staff; c’è sempre, stata negli anni, una crescita tecnico organizzativa che ha portato a questi risultati, consapevoli di aver lavorato veramente bene».
A chi dedichi la vittoria? «Ai ragazzi e a tutto lo staff, hanno fatto un lavoro speciale, se lo meritano». Quindi arrivederci in A2. «Sì. E sarà un impegno ancora maggiore, ma quando sei lì non puoi tirarti indietro. Il nostro obiettivo non sarà, ovviamente, vincere, ma neanche avere troppi patemi d’animo; il nostro obiettivo sarà divertirci e cercare di mantenere la categoria».
Alice Mazzarini