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02/05/2022 19:58

La favola di Mara Cicheri, MVP della Final Four: ''Una gioia imprevista. Grazie a tutta l'Infinity''

Da secondo portiere a MVP della Final Four di Coppa Italia. È la favola di Mara Cicheri, che ieri con la sua Infinity Futsal Academy ha conquistato l’ambito trofeo dando lei stessa il contributo decisivo: un tiro libero neutralizzato e una meravigliosa doppietta, realizzata dalla propria porta. Il primo gol ha permesso alle venete di portare la sfida contro la L84 ai supplementari; il secondo, ha dato il la alla vittoria.


Mara, entrata nel secondo tempo a causa dell’infortunio di Dalla Pellegrina, è naturalmente felice per quanto fatto.


“Stamattina mi sono svegliata con il sorriso. È il primo lunedì che mi sveglio sorridendo…! Provo tanta soddisfazione, non me lo aspettavo. È stato tutto imprevisto, non ho parole e forse non ho ancora realizzato bene. Ho fatto quello che richiede il mio ruolo di portiere: l’ho sempre fatto con dedizione, impegno, mettendoci sempre l’anima. Sono molto soddisfatta e felice di quello è successo ieri”.


Portiere col vizio del lancio lungo, come si è ben visto ieri…


“È vero, lo faccio non solo per segnare ma anche per le mie compagne. Ieri quando mancava un minuto e mezzo, ho pensato: ‘o faccio o gol o faccio gol’. Non c’erano molte soluzioni: se quel pallone non fosse entrato la Coppa non era nostra. Ieri sì, posso dire che ho tirato per segnare!”.


A colpire, di Mara, l’atteggiamento tranquillo dimostrato non solo nei gol, ma anche in tanti ottimi interventi.


“Come si entra in campo in una finale del genere? Non si è mai pronti. Sì, sembravo tranquilla, ma dentro morivo. Mi dicono tutti che sembro sempre calma, ma è perché non lo dimostro…! A parte questo, un portiere è anche istinto. Non so come abbia fatto, ma una volta che si entra in campo pensi solo al tuo dovere, a parare e aiutare la tua squadra. Ieri mi sono detta che avrei dovuto dare tutta me stessa. C’era ovviamente la paura, perché se avessimo perso mi sarei sentita veramente in colpa, ma se giochi con timore giochi male. Il portiere non deve mai far vedere che ha paura, altrimenti costringe la squadra a giocare in difesa e non fare più nulla in attacco. Ringrazio gli allenatori che ho avuto e l’Infinity che è stata capace di riprendermi e rimettermi in campo come bisogna stare”.


Quanto è strana la vita: Mara, arrivata a dicembre scorso tra le fila dell’Infinity, ha quasi rischiato di non vestire questa maglia.


“Mi ha chiamato Marta. Ero in dubbio per la distanza, non abitando vicino al campo, ma per Marta avrei fatto questo e altro: è una grandissima persona, che dà sempre l’anima in quello che fa. Sta facendo veramente un bel progetto e pensare di aver contribuito fa sì che mi senta veramente realizzata in questo momento. Sono felice di aver preso questa decisione a dicembre, non me ne pentirò mai”.


In conclusione, inevitabili ringraziamenti e dediche, a partire dalla stessa Marta Carluccio, la dg Monacita Lombardi e il preparatore dei portieri Fabio Coletto.


“Marta, Monacita e Fabio sono le tre persone che ringrazio in primis: hanno dato l’anima per realizzare questo triplete, lavorando con dedizione e facendo tanti sacrifici. E poi le ragazze: non mi hanno fatto mancare niente e non mi hanno fatta mai sentire fuori luogo, accettando me e le altre ragazze arrivate a dicembre sin da subito. Questo non è da tutti. Quindi dedico questo traguardo a tutti loro. All’Infinity e a tutto quello che c’è dietro”.


Valentina Pochesci