
La retrocessione non l’ha certamente mandata giù Raffaele Mirra e ne ha tutte le ragioni. Non solo perché quella dei pometini, in attesa che il comunicato ufficiale chiarisca definitivamente il “ruolo” delle ritirate, è stata l’unica dei quattro gironi di A2 ad essere sancita dal campo, ma anche perché la salvezza la Mirafin l’aveva guadagnata sul campo aggiudicandosi la sfida decisiva con il Città di Sestu poi ribaltata in sede disciplinare dal giudice sportivo e confermata dalla Corte Sportiva d’Appello. Proprio da qui parte l’analisi del presidente della Mirafin.
“Dire che la questione di Edinho mi ha tolto il sonno non è affatto un eufemismo. Ma non lo dico per la sanzione ricevuta magari facendo giocare il ragazzo sapendo che fosse squalificato e sperando di passarla liscia, quanto per il fatto che avevamo il diritto di sapere che a carico di Edinho sussisteva una squalifica pendente niente meno che dalla Coppa Italia di Serie B di due anni prima e che nel frattempo, cambiate le regole, il giocatore doveva scontarla in campionato. Mi dispiace ma questo è un comportamento che non accetto, perché io so come sono fatto, tutti coloro che mi conoscono sanno bene che persona integerrima sono e con quale puntigliosità conduco in tutti i sensi questa società. Me la sono presa per questo motivo e torno a dire con forza che la Mirafin si sarebbe salvata, perché quei tre punti, quando mancavano ancora quattro o cinque gare da giocare, avrebbero fatto la differenza”.
Una retrocessione sul campo che la Mirafin ha visto definirsi soprattutto a causa di un girone di andata da cancellare.
“Abbiamo fatto delle valutazioni sbagliate in sede di costituzione della rosa, è vero, ma abbiamo cercato di rimediare con una serie di innesti che avevano cambiato il volto della squadra. Avevamo recuperato e lasciato l’ultima posizione… poi è arrivata la decisione del giudice sportivo… Adesso faremo le giuste considerazioni sul da farsi, presenteremo sicuramente domanda di ripescaggio perché ritengo che questa struttura abbia i requisiti giusti per giocare in A2. Il tempo di riflettere su come riorganizzarci - conclude il presidente Mirra - e prenderemo le decisioni giuste, sia sul piano organizzativo che tecnico e dirigenziale”.
10/05/2021 20:29