Miti Vicinalis, più giovani per ripartire da zero. Il patron Masini: ''Non c'era più entusiasmo''

Nell’ultima stagione di Serie B la salvezza era arrivata proprio sul filo del rasoio per il Miti Vicinalis che aveva ottenuto la permanenza in cadetteria grazie alla vittoria nei play-out conquistata in casa dell’Arpi Nova. Quest’estate però la rosa dei trevigiani è stata piuttosto stravolta, dopo gli addii di capitan Laino, di Otero, Silvestrin, Vendrame, De Zen, Genovese, Vecchione e Santos; quindi, è difficile pensare che i biancorossi possano realmente ambire a grandi traguardi, come ci ha raccontato il patron Loris Masini.


“L'obiettivo – ha esordito il presidente vazzolese – è in primis, come in tutti gli altri anni, una salvezza da conquistare il prima possibile. Sicuramente non mi aspetto nulla in più delle altre stagioni, anzi, forse quest'anno, con una squadra più giovane e inesperta rispetto alle annate precedenti, non posso pretendere nemmeno troppo”.


Tuttavia, una rosa giovane può regalare un’infinità di nuove opportunità.


“Sono cosciente della squadra che abbiamo costruito – precisa Masini -, è frutto di scelte sia di alcuni giocatori sia di scelte della società stessa, quindi si può dire che siamo quasi ripartiti da zero, ma contenti di averlo fatto: ne avevamo bisogno perché non c'era più entusiasmo. Quindi non mi aspetto chissà che risultati, anche perché abbiamo visto che l'anno scorso, pur avendo in rosa giocatori di categoria, non siamo riusciti a raccogliere risultati sulla carta semplici da ottenere. Quest'anno invece la squadra è giovane e inesperta, motivo per cui lavoreremo sotto l'aspetto dell'entusiasmo e del gruppo”.


Un concetto che il presidente sottolinea più volte è l’età del gruppo, non certamente in avanti con gli anni. Una scelta, quella di calcare la mano sulla linea verde, che forse in realtà, oggi più che mai, si allinea con la politica del club. Senza considerare però che nell’allestimento del roster quest’anno bisognava tenere anche conto della riforma sui “non formati”.


“La rosa è giovane e puntiamo anche su qualche ragazzo del nostro settore giovanile con cui stiamo lavorando ormai da parecchi anni: qualcuno fortunatamente sta crescendo. Logicamente abbiamo dovuto anche prendere delle scelte in maniera forzata, dopo la famosa riforma”.


Riguardo invece alle delicate e mutabili gerarchie del girone B di quest’anno, il numero uno del Vicinalis ha le idee piuttosto chiare.


“Sappiamo già come sono più o meno gli equilibri nel nostro girone: è duro come lo è sempre stato ogni anno. E sappiamo anche già quali sono più o meno le squadre maggiormente quotate, in riferimento al mercato che è stato fatto; quindi, si va dal Maccan Prata fino al Grangiorgione, passando per il Cornedo e la Canottieri Belluno, che per me è la squadra che ha lavorato meglio in questi anni ed è riuscita a mantenere lo zoccolo duro presente già in casa. Strada facendo poi si capirà meglio la situazione, perché c'è sempre l'incognita dietro l’angolo”.


E strada facendo si vedrà anche come si evolverà il mercato del Miti, che pare essere un vero e proprio cantiere aperto. In ogni caso, i segnali positivi non mancano.


“A dicembre cambierà qualcosa in base alla situazione; per il momento speriamo in bene. Però sono felice perché vedo i ragazzi che lavorano e ascoltano il mister, mentre lo spogliatoio è unito: per ora va bene così”.


Ai tifosi il presidente non sente di dover riservare alcun tipo di promessa: la comunità biancorossa è assolutamente consapevole di come il club si muove.


“I nostri tifosi sanno come lavora la società ormai da parecchi anni, quindi non hanno mai preteso niente. Dico anche che loro si divertiranno se verranno a supportarci: saranno l'uomo in più sul campo. Noi intanto andiamo avanti così, assolutamente convinti del nostro lavoro”.


l.m.