05/03/2022 20:08
Poteva essere il derby del rilancio. È stato invece quello che ha sancito la superiorità del Pordenone, probabilmente definitiva, nei confronti del campionato. Questo il verdetto dello scontro al vertice del girone B fra Maccan e neroverdi, conclusosi con un 5-8 che di fatto costringe i gialloneri ad abdicare ad ogni velleità di primato, oltreché a guardarsi nuovamente alle spalle in ottica di mantenimento del secondo posto.
Pessima la prima frazione. Pronti, via e il Pordenone passa a condurre a 1'04'' con un gran taglio di Klinc su rimessa di Grželj: nulla da fare per Azzalin. Repentino anche il raddoppio, che arriva a 3'48'' con un gran diagonale di Finato sugli sviluppi di un fortunoso rimpallo a centrocampo. Il Maccan è nel blackout. A 8'17'' Douglas si fa soffiare ingenuamente palla sulla trequarti da Koren, che esplode il sinistro sotto la traversa. A 10'06'' ancora il brasiliano, nel tentativo di coprire l'uscita di Azzalin, pasticcia con Klinc, che tocca quanto basta al limite per far carambolare in rete il poker.
E il Maccan? Con un fugace impeto di orgoglio, a 12'50'', Gabriel batte un colpo scavalcando Vascello in uscita su lancio illuminante di Spatafora, quando già Sbisà aveva alzato Guandeline a quinto di movimento. E proprio col portiere "volante" i gialloneri riescono a combinare qualcosa, al cospetto di un Pordenone eccezionale nelle chiusure. Eppure le due marcature che escono, con una penetrazione centrale di Guandeline a 17'26'' e con un rigore di Douglas a 19'16'' (mani di Milanese), servono solo a colmare altrettanti nuovi allunghi dei neroverdi, a segno con Grigolon a 15'38'' su un classico rovescio a porta sguarnita e a 16'23'' con una conclusione sul primo palo di Koren.
Serve una rivoluzione, nella ripresa, che però arriva a malapena solo sul piano dell'abnegazione. Giocando per la maggior parte del tempo con l'estremo di movimento (Guandeline prima e Spatafora poi), il Maccan fa di fatto la partita contro un Pordenone superbo a difendersi con tutti i suoi effettivi. Ai neroverdi arride anche quel pizzico di fortuna che basta a Ziberi per firmare a 6'46'' la settima marcatura semplicemente liberando l'area sugli sviluppi di un'azione ben congegnata dai gialloneri. Solo a 9'19'' il forcing degli uomini di Sbisà è premiato grazie a un rasoterra di Guandeline dal limite destro. I minuti poi scorrono in frenetico possesso, con qualche sporadica occasione clamorosa.
La pietra tombale sulle speranze velleità giallonere, già di per sé flebili, la pone poi ancora una volta una decisione arbitrale a 16'41'', quando Douglas, in tuffo, cerca di correggere in rete sul secondo palo di spalla. La sfera si spegne abbondantemente a lato, mentre il primo arbitro Paoloni ravvisa un mani che vale al brasiliano secondo giallo ed espulsione: neanche l'opinione di Vascello, che ha la visione frontale dell'intervento e pare ammettere l'inesistenza del fallo, conta di fronte all'irremovibilità del fischietto ascolano. In quattro, così, i gialloneri provano d'orgoglio a reggere la reazione degli uomini di Hrvatin, che tuttavia capitalizzano a 18'07'' con Finato. Il diagonale di Imamovic a 19'19'', a quel punto, vale solo per l'orgoglio: un ultimo, effimero regalo agli spalti del PalaPrata, gremito fino al massimo consentito.
Ufficio Stampa Maccan Prata