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10/04/2022 10:11

Real Statte e Falconara in finale, ma che emozioni! Che non si dica che sia soltanto uno sport!

Vi diranno che è solo uno sport. Non credeteci mai. In un PalaDolmen vestito del suo abito migliore, con oltre 1000 appassionati sugli spalti, lo spettacolo andato in scena ieri è degno di un film di Hollywood. Due partite che hanno dimostrato la bellezza, la follia e la crudeltà di questo sport. Quattro squadre che hanno scritto una pagina indelebile della storia del futsal in rosa, lasciando incredulo e sbalordito chiunque avesse assistito a queste due partite. Al termine di queste due sfide, sui gradoni dell’impianto biscegliese, c’era la consapevolezza di aver assistito a qualcosa di unico, di esserne i più diretti testimoni.


L’Italcave Real Statte conduceva 3-1 fino a 21 secondi dalla sirena. 21. Secondi. Poi è successo l’inimmaginabile: prima il 3-2 di Tampa, poi a 4’’ dalla fine è rimessa laterale Tiki Taka, con Bettioli che segna il gol del pareggio che vale i calci di rigore. Emozioni finite? Nemmeno per sogno. La sequenza dei calci di rigore è mozzafiato. Lo è per noi che siamo comodamente seduti in tribuna, figurarsi per chi quel pallone lo deve sistemare sul dischetto e calciarlo. Il destino vuole che la copertina se la debba prendere Roberta Linzalone, secondo portiere della squadra pugliese, che in carriera di rigori non ne ha mai calciati; palla sotto l’incrocio, Statte in finale per la gioia dei sostenitori rossoneri.


Ma c’è ancora del pathos nel sabato del PalaDolmen. Una stoica Lazio prima scappa sul 3-0 contro la corazzata Falconara, poi si fa riprendere sul 3-3. Grieco segna il 4-3, ma le marchigiane reagiscono, ancora una volta, da grande squadra. Fifò segna il 4-4, tutti siamo convinti di assistere ancora ai calci di rigore. Così non è: a sette decimi dalla sirena è Marta a trovare la clamorosa rete del sorpasso, a coronamento di un sabato folle.


Italcave Real Statte, Tiki Taka Francavilla, Lazio e Città di Falconara. Destini diverse e storie diverse, accomunate da un’emozione che è difficile da descrivere a parole. Chiunque oggi abbia guardato queste partite non può che essersi innamorato di questa disciplina. È stata la vittoria del futsal femminile, di un movimento che cresce ogni giorno di più e adesso, forse, in molti avranno capito anche il motivo. Le giocate di Renatinha, la concretezza di Vanin, il cinismo di Marchese, la solidità di Taty, tutti ingredienti di un sabato che passa di diritto negli annali di questo sport. Perchè in questo sport è finita solo quando suona la sirena. Perchè dietro ogni gol, ogni azione, ogni parata, c’è una storia da raccontare. Ragazze normalissime, che sognano e fanno sognare chi le guarda.


Vi diranno che è solo uno sport. Non credeteci mai.


Gabriele Pappolla