breaking news

20/05/2022 21:52

Sporting Hornets, #diariodiuntrionfo. Innocenzi: ''Gioia indescrivibile, siamo in A/2 per restare''

Deus ex machina. Chiara Innocenzi, vicepresidente dello Sporting Hornets, è una delle colonne su cui poggia l'intero progetto giallonero, dalla prima squadra fino a tutto il lavoro fatto sul settore giovanile. E se per chi si esprime in campo la vittoria del campionato è stata qualcosa di straordinario, ma per chi ha visto questo progetto nascere l'emozione e la soddisfazione sono difficilmente calcolabili. 

"Una felicità difficile da descrivere - ammette. Gli ultimi minuti della gara di Terracina, il fischio finale, le lacrime, gli abbracci: sono ricordi unici che rimarranno indelebili nei miei occhi e nel mio cuore. Vincere con un gruppo di persone così speciali e nel decimo anno di vita della società è stata magia". 

Innocenzi schiaccia il tasto rewind e ripercorre le tappe stagionali. 

"Sicuramente ad inizio anno sapevamo di poter fare bene, ma c'erano squadre costruite dichiaratamente con quell'obiettivo. Col senno di poi dico però che ha vinto la squadra più completa. Arrivare alla terza rotazione senza perdere di qualità e di intensità è cosa rara, ma per noi in questa stagione è stata la normalità. E' qualcosa che intimorisce chiunque si trovi ad affrontarti. Dirò di più, mai come quest'anno abbiamo letto da parte di quasi tutte le squadre recriminazioni su torti arbitrali e punti mancanti. Noi abbiamo deciso di concentrarci su ciò che potevamo migliorare e sul premio finale. Ora posso dire senza timore di essere smentita che senza errori arbitrali, che ritengo fisiologici in una competizione così lunga, avremmo chiuso la pratica prima di partire per le Final Eight di Policoro, e forse ancor prima". 

Una squadra che ha dominato il suo campionato, tanto da rendere difficile individuare, almeno per Chiara Innocenzi, un momento di "svolta". 

"Non c'è stato un momento esatto dove ho pensato di farcela, ma ho visto crescere questo gruppo giorno dopo giorno e prendere sempre maggiore consapevolezza della propria forza. Si percepiva che fosse destinato a qualcosa di grande". 

La sua analisi continua. 

"Per noi società questo è un successi che parte da lontano, negli ultimi 4-5 anni ci siamo concentrati sul rinforzare la struttura societaria in ogni sua componente, abbiamo dato priorità al settore giovanile e abbiamo tirato su la scuola calcio. La progettualità non è necessaria se vuoi vincere, ma è fondamentale se al vertice ci vuoi rimanere". 

Anche a lei inevitabile chiedere una dedica. 

"Dedico questa vittoria ad un gruppo di lavoro UNICO: giocatori, tecnici, dirigenti... Hanno dato tutti più del massimo. Ma soprattutto a chi questa vittoria l'ha iniziata a costruire anni fa, lavorando senza sosta e sognandola come nessun altro: il nostro Presidente. Senza di lui tutto questo non avremmo neanche potuto immaginarlo". 

L'ultima considerazione si allarga sul progetto Hornets. 

"Fare il salto di categoria dopo soli due anni di nazionale forse un po' intimorisce, ma è sicuramente eccitante. Il prossimo poi sarà una sorta di "anno 0" per tutti. Con le nuove regole sui formati non si hanno certezze su chi si presenterà ai nastri di partenza, e soprattutto con quali rose. Per quanto ci riguarda la riforma non ci ha presi alla sprovvista, puntare sui giovani formati è da sempre il nostro credo ed il nostro tratto distintivo. Sicuramente interverremo sul mercato per puntellare la rosa, la categoria ce lo impone, ma abbiamo un'ottima base di partenza. Faremo tutto con il solito raziocinio e senza fretta, perché lo Sporting Hornets Roma è qui per restare".