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20/05/2025 18:15

Under in campo, è scontro in Veneto. La sfida di Piccoli: "Norma da abolire, l'hanno chiesto i club"

“Carissimi Presidenti, dirigenti di società ed addetti ai lavori del mondo del futsal e non solo, vorrei condividere con voi alcune considerazioni”.


Si apre così la lettera che Davide Piccoli, presidente del Cosmo Nove, ha scritto e diffuso attraverso i canali social del suo club, indirizzata in primis ai colleghi delle società regionali del Veneto, nella quale ha apertamente espresso il proprio disappunto sulla decisione assunta dal Comitato Regionale di via della Pila di obbligare - dal prossimo primo luglio - le società partecipanti ai campionati di futsal, nella prossima stagione sportiva, a presentare nella lista di gara ben quattro giocatori “Under” per la Serie C1 e tre per la C2, senza l’obbligo di farli partecipare al gioco. Una scelta per niente gradita a Piccoli, che ha levato l’indice sulla volontà istituzionale di attuare una disposizione in contrapposizione con il parere espresso dai club.


“Nel mese di aprile - riferisce Piccoli - alla presenza delle società di C1 e C2 e di fronte alle principali cariche del Comitato Regionale Veneto, si era votato per l' abolizione della ‘regola dell'under’. In alternativa, si era pensato ad una formula che premiasse le società che avessero utilizzato giocatori nati negli anni 2007, 2008 e 2009, ma senza obblighi di sorta. Oggi appuriamo invece che nel prossimo Campionato ci sarà l'obbligo di inserire in distinta quattro giocatori Under per la C1 e tre per la C2”. 


Ad esprimere il proprio assenso all’abolizione della regola dell’”Under in campo” era stata la maggior parte delle società intervenute al confronto con l’istituzione di Marghera. Ma con una successiva nota del 16 maggio (LEGGI IN ALLEGATO) il Comitato Regionale del Veneto ha comunicato di voler insistere sulla strada dell’obbligatorietà degli Under da schierare in lista, pena la punizione con la sconfitta a tavolino per quelle società che non la rispettano. Il motivo? Come riferito nella stessa nota, il progetto alternativo che prevedeva delle premialità per le società più virtuose nell’utilizzo dei giocatori nati dopo il primo gennaio 2025, compresi quelli del 2006 e del 2007, era decaduto a causa dell’impossibilità da parte dell’AIA di designare, nello specifico per la direzione delle gare dei campionati di C2, i cronometristi che sarebbe stati incaricati di rilevare l’impiego dei giocatori in fascia Under e favorire la compilazione delle classifiche di merito per la determinazione dei contributi.


Da qui la secca protesta montata dal presidente del Cosmos Nove.


“Non è possibile - continua Piccoli nella sua nota - che persone piene di impegni lavorativi e familiari e che dedicano del tempo gratuitamente a questo sport, debbano partecipare a riunioni a Mestre (non esattamente dietro l'angolo) per sentirsi dire alcune cose e poi trovarsi di fronte a tutt'altra situazione. 


Trovare giocatori Under per riuscire a disputare il proprio Campionato sarà impresa ardua ed ora inizierà la prevedibile asta per reperirli, visto che sono praticamente introvabili. Viene veramente voglia di mollare tutto quando manca anche solo un minimo di coerenza, di linearità e di serietà da parte delle persone che dovrebbero invece essere interlocutori presenti ed affidabili… omissis …Come in ogni tipo di problematica, anche in questo caso ci saranno sempre varie tesi e correnti di pensiero, ma non si può ignorare ciò che la maggioranza delle società aveva richiesto a gran voce”.


Piccoli sottolinea anche altri due aspetti affatto irrilevanti: la carenza di strutture e la “destinazione” di tutti quei ragazzi degli anni precedenti (2003 e 2002) che di fatto la normativa che entrerà in vigore con il Comunicato n.1 della stagione 2025/2026, rischia concretamente di escludere.


“Come possiamo far crescere i settori giovanili se ragazzi di 22/23 anni finiscono poi di fatto per svernare nei campionati amatoriali (in crescita esponenziale) non trovando più spazio nei nostri? - domanda il presidente del Cosmos. - Senza dimenticare che con le nuove normative, è in discussione anche la sostenibilità del nostro movimento, essendo sempre più complicato trovare dei volontari che diano una mano”.


Una situazione, insomma, che sta creando molti malumori tra le società del regionale veneto, specialmente tra quelle della C1, con Piccoli che, ormai deciso ad affrontare visto aperto la sfida, chiude con una riflessione che diremmo inevitabile.


“E dovrò poi capire se vale veramente la pena continuare a pensare a questa passione ormai trentennale”.



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