
09/05/2025 16:02
L’appuntamento è fissato per le 21,30 di questa sera al PalaDraghi&Gentili di Camerino, sede della finale dei playoff della C1 marchigiana tra Gagliole e Bayer Cappuccini. Le due più serrate antagoniste della Fermana, dominatrice della stagione e meritatamente promossa in Serie B, la seconda e la terza della classe (rispettivamente il Gagliole e il Bayer Cappuccini) si ritroveranno di fronte per stabilire la squadra che avrà l’opportunità di andarsi a giocare sul campo uno dei quattro posti rimasti a disposizione per far parte dell’organico cadetto della stagione ventura.
L’attesa è massima nel clan maceratese. All’immediata vigilia dell’ultimo atto della stagione regionale, con mister Emanuele Salvi siamo andati a tastare il polso in casa del Bayer, tornando innanzitutto alla semifinale vinta la scorsa settimana con la Chemiba, che ha visto il Bayer ottenere il passaggio del turno al termine di un confronto decisamente impegnativo. D'altronde, i playoff sono un campionato a parte e in questa circostanza ci si giocava un'intera stagione in un'ora di gioco.
“E’ stata una partita molto complicata, ovviamente. Ci si gioca tanto e di conseguenza non si concede molto. Il Cerreto è una squadra che vanta giocatori molto bravi ed esperti, che sanno metterti in difficoltà in ogni maniera, tanto nelle individualità, tanto nel giro palla quanto nelle palle inattive. Noi siamo partiti forse con un po’ di timidezza, abbiamo giocatori giovani che si trovavano ad affrontare un playoff di C1 per la prima volta, siamo andati subito sotto di due reti. Poi piano piano siamo cresciuti ed abbiamo iniziato a fare il nostro gioco, sostenuti anche da un pubblico fantastico abbiamo trovato il pareggio e poi compiuto il sorpasso. Compatti e ben posizionati, abbiamo mantenuto il vantaggio, sciupando anche qualche occasione per chiuderla. Una gara tanto bella quanto difficile contro un ottimo Cerreto”.
- Nel corso del campionato avete dimostrato una certa regolarità di rendimento che vi ha consentito di terminare alle spalle della Fermana e del Gagliole. Al di là dello strapotere espresso dalla classifica, cosa ha avuto la Fermana più del Bayer e del Gagliole per vincere per distacco?
“Hanno sicuramente dimostrato più continuità. Hanno una rosa profonda con tanti giocatori molto bravi. Con i cambi, la squadra non risente del rendimento complessivo. Credo che questo sia stato l’elemento in più. La Fermana è stata oggettivamente ingiocabile, mettiamoci anche che nelle prime giornate di ritorno abbiamo perso punti importanti contro squadre ben attrezzate, alcune delle quali lottavano per la salvezza”.
- Soffermandoci sulla partita di stasera, la nota curiosa è che tornate ad affrontare proprio il Gagliole che all'ultima giornata della stagione regolare ha vinto a Macerata. A prescindere dalle motivazioni, di cosa vi ha fatto prendere atto quella partita? Come andrà approcciata una sfida così importante, da giocare in campo avverso e quanto potrà essere vantaggioso aver ritrovato il ritmo gara con una settimana di anticipo rispetto al Gagliole?
“Quella di ritorno non è una partita da valutare. Ormai raggiunto l’obiettivo ed il matematico terzo posto, il mio interesse era quello di dar spazio a tutti i giocatori che nel corso del tempo hanno avuto poco minutaggio, giocatori senza i quali non avremmo mai raggiunto questo obiettivo. Siamo una famiglia, unita, dove tutti durante l’anno si sono impegnati ed hanno affrontato sempre gli allenamenti con la massima disponibilità e professionalità. Era giusto quindi ringraziarli facendoli giocare. Le motivazioni credo che siano sullo stesso livello per entrambe le squadre… ossia vincere. La partita in più? Non penso significhi molto, nè per loro nè per noi. Da un lato abbiamo ritrovato prima il ritmo gara, è vero, ma dall’altro ci sono acciacchi e affaticamenti vari che si farà di tutto per alleviare con l’entusiasmo di giocare questa sfida”.
I convocati di mister Emanuele Salvi: Andrea Palma, Andrea Albani, Agustín Nazarolf, Nazareno Renki, Jacopo Serantoni, Hamza Silmi, Mario Palazzesi, Paolo Bonfigli, Daniele Di Bernardo, Ruslan Danchivskyy, Paolo Luciani e Nicolò Antinori