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16/10/2023 14:19
E’ cominciato ieri il campionato nazionale Under 19, che teoricamente dovrebbe essere quella competizione, inserita nella programmazione ufficiale della stagione 2023/2024 della Divisione Calcio a 5, deputata a completare il percorso di formazione dei giovani calciatori in procinto di essere poi lanciati in prima squadra, verso la consacrazione, e ci riferiamo specificatamente a Serie A e A2 Elite. Questo ovviamente a parole, perchè sappiamo bene tutti che i giocatori in grado di poter ottenere un discreto minutaggio nelle categorie apicali si contano sulle dita delle mani e sono quasi tutti prodotti di quei club che da tantissimi anni (se non da sempre) sono all’avanguardia dell’attività giovanile costituendo l’esempio concreto di come vada sviluppata la filiera del settore.
A sostenere questa tesi il dato statistico complessivo ricavato sulle 89 partite giocate in occasione della prima giornata, ricordando che le gare del girone Z, composto da sole 8 squadre, scatteranno domenica 22. In verità ne dovevano essere 90, ma stando a quanto appreso consultando le pagine social (LEGGI QUI) il derby viterbese tra Real Fabrica e Active Network (che in Coppa della Divisione era terminato 17-1) non è stato giocato per la mancata presentazione della squadra ospite, il che già costituisce una stranezza di per sé, se poi riguarda una società addirittura di Serie A solleva qualche comprensibile perplessità.
Ricordiamo che il campionato Under 19 Nazionale di questa stagione consta complessivamente di 192 partecipanti (al netto della Gadtch che ha rinunciato la scorsa settimana) di cui 12 sono rappresentanti di società del settore regionale, ripartite in 19 gironi composti da un numero di squadre che vanno dalle 8 alle 12 unità per gruppo.
Parlando del campo, il campionato di punta del settore giovanile di futsal, ha regalato alle statistiche, relativamente alla prima giornata, ben 25 partite che si sono chiuse con scarti di 5 o più di 5 gol, e addirittura 9 con scarti di 10 o più di 10 gol, a dimostrazione che un campionato se deve essere formativo come si ritiene essere l’Under 19 Nazionale, non può permettere che 34 partite su 89 si chiudano in goleada, ossia - come piace tanto percentualizzare a qualcuno - il 38,2% degli incontri disputati, vale a dire più di una gara ogni tre!
Che il dato possa migliorare nelle settimane successive? Possibile, come è possibile che possa peggiorare con il trascorrere delle giornate. Fatto sta che noi ribadiamo la necessità, anche impellente, di una rivisitazione strutturale della categoria, introducendo meccanismi di promozione e retrocessione che, attraverso la considerazione di valori meritocratici legati ai risultati conseguiti sul campo, produca una effettiva valorizzazione delle squadre partecipanti, indipendentemente dalla categoria di appartenenza, e di conseguenza degli atleti utilizzati. A quel punto emergerebbero tanti di quei giocatori altrimenti relegati a militare nelle serie inferiori, che potrebbero diventare oggetto di contrattazione quanto meno per quelle società le quali, disputando campionati di vertice, possono offrire loro la reale opportunità di potersi cimentare a livelli più importanti.
Un’idea che contribuirebbe ad aumentare relativamente l’equilibrio nei vari gironi, ma sempre proiettata nell’ottica che occorrerà estendere la fascia d’età dell’ultima categoria giovanile di almeno un biennio, per far si che il processo di formazione dei giocatori possa avere un periodo di tempo più ampio per realizzarsi. Poi, è chiaro, chi è un ‘crack’ a 17, 18 o 19 anni, logicamente gioca anche in prima squadra e anche in Serie A (Isgrò docet!): ma la verità è che il percorso dell’attuale filiera giovanile non è sufficiente per sperare di “produrre” quel ricambio generazionale immediato che avrebbe dovuto calcolare la riforma invece di creare un vuoto sostanziale che le società hanno colmato operando sul #futsalmercato, pagandone esosi effetti in termini di accordi economici su chi è andato a rilevare i posti lasciati liberi dalle decine di giocatori “non formati” tagliati da queste regole reazionarie.
Verificheremo nel tempo se le nostre valutazioni di oggi verranno smentite o andranno a costituire le condizioni per una adeguata rilettura organizzativa di un campionato, l’Under 19 Nazionale, che impostato così serve davvero a ben poco.
cas.