
16/12/2022 21:20
Dopo la sconfitta sorprendente subita in casa contro il Canosa, le Aquile Molfetta sono chiamate a riscattarsi nella trasferta di Benevento. Chiaramente, la possibilità di vincere in terra sannita passa anche dalla comprensione di quanto non ha funzionato nella partita dello scorso turno. Questa è la spiegazione che ha provato a dare il biancorossa Rafael Adami.
“È una sconfitta difficile anche da spiegare - confessa Rafael - abbiamo fatto un buon primo tempo dove abbiamo avuto tante ma tante occasioni da gol però abbiamo sbagliato secondo me sempre l'ultimo passaggio: se avessimo avuto un po’ di cattiveria sotto la porta, quest'ultimo passaggio l’avremmo fatto bene. Si potevano portare a casa questi tre punti. Nel secondo tempo non abbiamo giocato bene; non lo so perché. Ci abbiamo provato fino all'ultimo secondo, ma secondo me i due gol su punizione che abbiamo preso ci hanno penalizzato anche un po’. Sicuramente si poteva fare molto di più. Adesso si deve preparare la partita con il Benevento soprattutto sotto l’aspetto psicologico”.
Una spiegazione della sconfitta ha provato a darla anche mister Recchia.
“Complimenti al Canosa, però noi credo che siamo stati ingenui, e imprecisi soprattutto, nel primo tempo, non tanto sotto porta dove comunque abbiamo sbagliato tante occasioni, ma nell'ultimo passaggio: molte volte abbiamo sbagliato tante superiorità sia nella nell'esecuzione che nella scelta e secondo me questo ha fatto la differenza, perché poi ovviamente portando la gara sull'1-1 fino alla fine poi può succedere di tutto, per esempio con un calcio da fermo e quindi si prende il gol. Ripeto, siamo stati molto ingenui. Come spiegare il calo? Credo che sia stata più una questione mentale e sinceramente ne devo parlare con i ragazzi, perché il secondo tempo l’abbiamo iniziato bene, poi dopo la metà della ripresa loro sono usciti un po’ di più loro, visto che si erano anche caricati di falli accumulandone quattro mentre noi eravamo a zero: lì non siamo stati bravi ad essere un po’ più aggressivi perché ne potevamo approfittare”.