
13/04/2025 09:00
Tra i volti nuovi del mercato estivo, Fabrizio Rotella ha composto il “big-three” per dirla parafrasando la NBA, con Ecelestini e Piovesan. Lussi, autentici, per la categoria e il risultato per la Blingink Soverato non poteva che essere la vittoria del campionato. Una vittoria sudata, sofferta, tra mille difficoltà, e lo sa bene anche il portierone ex Catanzaro e Lamezia, che ha tutti i suoi validissimi motivi per esultare e gioire, scrollandosi di dosso un momento difficilissimo che l’ha toccato da vicino.
“Questo successo rappresenta per me il quinto campionato di
Serie B vinto. Ogni vittoria ha avuto una storia a sé, con difficoltà e
sacrifici diversi, ma tutte accomunate dallo stesso spirito di squadra e dalla
determinazione che ci ha permesso di raggiungere sempre l’obiettivo”.
Con Fabio Ecelestini, una coppia che si conosce a memoria.
“Con Fabio condivido ormai il quinto anno da compagni di
squadra e insieme abbiamo conquistato il terzo campionato. Tra di noi c’è una
forte amicizia, nata dal modo simile con cui abbiamo vissuto sia la vita che lo
sport. Ovunque abbiamo giocato, abbiamo cercato di trasmettere la nostra
mentalità, raggiungendo traguardi importanti in tutte le categorie. Anche
quest’anno abbiamo dato tutto per aiutare la squadra a vincere e,
probabilmente, ci siamo riusciti”.
Tempo di ringraziamenti.
“Voglio ringraziare tutti i miei compagni di squadra per
l’impegno dimostrato durante gli allenamenti e Carmine, il nostro team manager,
sempre disponibile per qualsiasi necessità. Un grazie va anche alla società,
senza distinzioni, e a tutti coloro che ci hanno sostenuto sugli spalti del
palazzetto. Sono felice di aver mantenuto la promessa fatta al mio caro amico
Vittorio Maiolo, ovvero vincere con il Soverato e rivivere un sogno simile a
quello di 13 anni fa nei playoff per la Serie B contro il Cataforio. È una
gioia immensa – conclude Rotella – poter festeggiare questo traguardo insieme
ai miei amici Cristian Santise e Gianluca Panetta, con i quali ho vissuto
quelle annate indimenticabili. Forse, questo era il tassello che mancava per
chiudere il cerchio”.