Roma 1927 Futsal, si parte. Di Eugenio: "Niente alibi per le assenze, esprimiamo i nostri valori!"

Si alza il sipario sulla Serie A edizione 2024/2025, che vedrà una grande novità ai nastri di partenza, sicuramente una delle più importanti degli ultimi anni: la presenza tra le sedici protagoniste della Roma 1927.

In casa dell’ex Olimpus tutto procede in linea con i programmi: l’attesa si taglia a fette per vedere i colori giallorossi sbarcare a tutti gli effetti sui parquet del futsal e tra gli attori più attesi c’è indubbiamente Alessio Di Eugenio, figlio della cantera Blues e annunciato paladino del nuovo e avvincente corso capitolino.

-Alessio, innanzitutto un tuo giudizio su come la squadra arriva a questo primo appuntamento della nuova stagione, sia sul piano fisico e atletico quanto su quello mentale?

“Con la presenza del mondiale di quest'anno, la preparazione é stata lunga abbastanza da poter dare tempo alle squadre di organizzarsi sia sotto il punto di vista mentale che atletico. Abbiamo cercato di creare una nuova identità di squadra dati gli innesti arrivati dal mercato che necessariamente cambiano le carte in tavola a livello di equilibri tattici. Ci siamo allenati seriamente nonostante il periodo sia stato davvero lungo, purtroppo però ci troviamo ad affrontare la prima gara con due assenti pesanti per quanto riguarda il potenziale offensivo e degli infortuni che possono stringere le rotazioni; sappiamo che questo non può essere un alibi in vista di stasera e faremo in modo di far valere il fattore campo alla prima in casa”.

-Nel precampionato i risultati sono stati un po’ contraddittori e nei confronti con le avversarie di A si è sempre pagato pegno. I risultati estivi contano sempre relativamente ma possono comunque essere indicatori secondo te anche dei rapporti di forza che si vedranno in campionato?

“Non sono un amante delle amichevoli contro le squadre del proprio campionato per questo: si da modo a chi non conosce il lavoro svolto e addirittura qualcuno che non ha guardato le partite di poter pensare che quel tipo di risultato possa in qualche modo influenzare il percorso stagionale. Si ha solo da perdere in termini mediatici e si rischia, senza dei direttori di gara che hanno il potere di far valere la propria figura, di generare situazioni sgradevoli a livello non sportivo. Oramai ogni amichevole é un buon pretesto per discutere animatamente e nessuno subisce le conseguenze necessarie a rendere un allenamento alternativo funzionale. Ribadisco quello che penso: lo scorso anno abbiamo fatto un percorso prestagione simile a quello di quest'anno, e ci siamo ritrovati ad aprile ad aver già vinto il campionato. Non penso sia una passeggiata per nessuno ripetere quello che noi abbiamo prodotto lo scorso anno, ma quello che si cerca nella pre-season é qualcosa che va oltre il mero risultato, le cose da sistemare ce le siamo portate a casa e abbiamo fatto i compiti che ci spettavano”.

-Si parte con l’Italservice, la squadra che lo scorso maggio ha infranto i sogni di scudetto. La componente “vendicativa” pensi che potrà giocare un ruolo in questo nuovo confronto (tra l’altro da affrontare senza Fortino e Marcelinho)?

“A livello personale non credo entrerò in campo con quel tipo di ambizione, gli interpreti sono cambiati da entrambe le parti e come si dice… anno nuovo vita nuova. Ci sono i primi tre punti in palio di una nuova stagione, per il resto poteva essere una qualsiasi altra squadra del campionato, il nostro atteggiamento e il nostro modo di proporre il calcio a 5 sarebbe stato lo stesso”.

-Infine le tue aspettative sia personali, con una maglia azzurra da conquistare in ottica Europei, e un campionato che vedrà la Roma 1927 tra le attese protagoniste?

“I risultati personali in questo momento della mia carriera sono subordinati a quello che la mia squadra produrrà. Non voglio avere la presunzione di elevare una mia prestazione in una possibile sconfitta della mia squadra e, al contrario, sfiduciarmi se non ho performato a dovere quando la mia squadra porta a casa il risultato. Sto capendo che le forze in gioco per raggiungere risultati importanti con il club sono davvero tantissime, e l'unica variabile veramente controllabile è cercare di dare un apporto il più funzionale possibile all'economia della squadra. Tutto il resto é una conseguenza dei risultati che otteniamo come Roma 1927, sono quelli che poi ci eleveranno come giocatori e ci daranno la possibilità di toglierci qualche soddisfazione personale. Sono ormai quattro anni che inseguiamo un titolo e ogni volta ci andiamo davvero vicino… ormai non possiamo dire che ci manca esperienza. Dobbiamo solo trovare la forza di allontanare i risultati negativi di quelle situazioni e prenderci tutto ciò che di buono può aiutarci a fare un altro piccolo passo, quello che ci manca per portare a casa un titolo”.