19/03/2024 19:50
Tre anni di vita, tre anni di successi. L’Acireale ha ormai
da qualche giorno raggiunto la Serie B, chiudendo la “pratica” con tre turni di
anticipo.
Progetto vincente e la promozione è stata una naturale
conseguenza di un’ottima, appunto, programmazione e ne sa qualcosa il direttore
Peppe Caruso.
“Idee abbastanza chiare, sì. Una programmazione fatta dallo
scorso anno, uno staff tecnico importante che alla lunga ha dato i giusti
risultati. Mi piace lavorare con i giovani e non era facile trovare un
allenatore con le mie stesse idee. Non era facile neppure vincere; sapevamo che
avremmo incontrato corazzate come San Cataldo, Sicilgrassi e Ferla che, sulla
carta, non avevano niente meno di noi, anzi, qualche squadra era pure più
avvantaggiata a livello di nomi di livello. Non era facile mettersi al loro
pari, ma con sacrifici, programmazione e tanto lavoro ci siamo riusciti”.
Un gruppo di… uomini.
“È il gruppo più forte che ho mai conosciuto, sia da
giocatore sia da direttore. Un gruppo che non cambierei mai, fatto di persone
umili, disposte al sacrificio, al lavoro. Gente che non si è mai lamentata e
che non ha mai dato valore alla parte economica. Uomini, insomma, con… gli
attributi”.
Giocatore a dirigente oggi: anche per te dal punto di vista
prettamente personale, questa Serie B vuol dire tanto.
“Ho avuto la fortuna di vincere da giocatore ed oggi da
direttore. Da giocatore vivevo per queste partite, da direttore l’adrenalina ti
vince sempre. Gioia immensa ovviamente. Sono stato in squadre importanti, ai
tempi belli, MM, Mascalucia, Despar, e mai nessuno era riuscito prima a fare
quello che abbiamo fatto noi. Tre promozioni consecutive in tre anni di vita… E’
nato tutto per gioco, da un torneo estivo. Dalla Serie D alla Serie B in tre
anni, tre su tre. Abbiamo fatto qualcosa di veramente grande ed importante”.
Acireale ha una
grande tradizione nel futsal: non ci si ferma certo qui.
“La nostra vittoria più grande, oltre i risultati, è stata
di portare tanta gente al palazzetto; basti pensare allo spettacolo durante le
Final Four. Qui c’è grande tradizione; in campionati di A2 col PalaVolcan
gremito e non va dimenticato che alcuni dei giocatori oggi ai massimi livelli
nazionali di questa disciplina, sono partiti da Acireale, come Musumeci,
Tornatore, Pulvirenti, Messina…Qui c’è una storia importante e speriamo di contribuire
affinché possa essere ancora scritta”.
Il direttore conclude.
“Voglio ringraziare pubblicamente tutta la società che ha
fatto un lavoro grandissimo. Dal presidente Gallipoli al patron Battiato, tutti
i dirigenti, e un elogio lo rivolgo allo staff tecnico. E poi, ovviamente, un
plauso a tutti i giocatori che non si sono mai risparmiati. Sono loro ad aver
vinto il campionato, giocandolo da protagonisti”.