Tornano a far sentire la loro voce le “sette sorelle” della Serie A2 che hanno nuovamente scritto alla Divisione Calcio a 5 per perorare la loro causa: quella di poter giocare le proprie gare interne di campionato la sera del venerdì. E’ la seconda volta che lo fanno a distanza di poche settimane ma stavolta con fare convinto: Sampdoria, Benevento5, Sporting Sala Consilina, Polisportiva Futura, Damiani & Gatti Ascoli, Italpol e Genzano chiedono che vengano tenute in debito conto le difficoltà organizzative che le hanno spinte a presentare richiesta per giocare il venerdì sera, fascia oraria che - fermo restando le problematiche singolarmente addotte dai club - non solo non comporterebbe problemi alla squadra ospite chiamata a presentarsi sul campo beneficiando dell’anticipo, ma consentirebbe la partecipazione di un numero maggiore di spettatori.
La nuova richiesta delle “sette sorelle” è partita dopo che i club avevano ricevuto, il 28 luglio, la risposta ufficiale della Divisione Calcio a 5 relativa alla prima lettera inviata già alla fine di maggio, in cui si manifestavano le criticità già ben prima di procedere - all’atto dell’iscrizione - con la presentazione della nota dei proprietari degli impianti sulla disponibilità degli stessi e delle fasce orarie concesse sia per gli allenamenti che per la disputa delle gare interne di campionato. Nella sua risposta, piazzale Flaminio aveva comunque accordato la propria disponibilità a concedere l’anticipo al venerdì sera previa comunicazione di accettazione della società ospitata. Una volontà apprezzabile ma che solamente in parte va incontro alle esigenze dei club richiedenti, alcuni dei quali hanno manifestato con chiarezza problemi di ordine pubblico per la concomitanza di appuntamenti sportivi che interessano squadre di calcio professionistico (come nel caso di Benevento e Reggina).
Ma non solo. I club firmatari evidenziano altri punti che possono creare oggettive difficoltà, come la pianificazione di un calendario di alternanza con gli altri sodalizi che dispongono del medesimo impianto in base alla gara giocata appunto di venerdì; ma anche la necessità di dover ricontrattualizzare gli accordi con i gestori degli impianti con la conseguente lievitazione dei costi di affitto; senza tralasciare che i concomitanti impegni delle squadre giovanili nella giornata di sabato impedirebbero ai ragazzi dei vivai di poter seguire le gare della prima squadra “mentre giocando il venerdì - si sottolinea - aumenta la fidelizzazione delle giovani leve a questo sport”.
Ma c’è un aspetto sul quale le “sette sorelle” levano in particolare l’indice: il colpevole ritardo della pubblicazione del comunicato numero 1.
“La comunicazione di questa variazione regolamentare che interessa la giornata di gara - recita la lettera - è giunta solamente dopo la chiusura delle iscrizioni e questo ha reso impossibile qualsiasi tipo di aggiustamento organizzativo per chi aveva determinato il venerdì come giornata di gara casalinga”.
Il documento si chiude con la richiesta di accordare il venerdì sera come giorno di gara alle società che ne hanno fatto richiesta in sede di iscrizione, con l’impegno da parte di ciascuna a variare “data e orario nel caso di una difficoltà oggettiva manifestata dalla società ospitata”.
(n.d.d.) Parliamoci chiaramente: le responsabilità della Divisione in questa storia “a puntate” sono palesi. Indipendentemente dalle cause che hanno provocato il clamoroso ritardo della pubblicazione del comunicato numero 1, avvenuta solamente il 20 luglio (con i termini delle iscrizioni già spirati da quasi una settimana!), la domanda che ci poniamo è perchè in piazzale Flaminio ci si continua ad arroccare su posizioni di codesta intransigenza, facendo passare un’apertura a disporre l’anticipo al venerdì (a richiesta) come una concessione, quando è legittimo aspettarsi che l’istituzione sia al servizio delle società che l’hanno eletta a rappresentarle e ne comprenda concretamente le esigenze, invece di trasformare un permesso di anticipare al venerdì come fosse un atto forzato e fuori dai principi regolamentari?
Non è bastato il grande malcontento prodotto con l’anomala richiesta di deroga all’articolo 49 delle NOIF che permise di modificare il regolamento delle promozioni in Serie A alla vigilia dell’inizio del campionato di A2 della passata stagione, cestinando il merito sportivo dopo che le società si erano iscritte sapendo che le promozioni complessive sarebbero state 5 mentre poi sono state limate di un’unità pochi giorni prima del via?
E non dimentichiamoci l’assurdo regolamento dei playoff e dei playout di A2, B e anche C, pure femminile, in cui sono state disposte gare di spareggio, che assegnavano titoli sportivi, da giocare in data unica e, per sorteggio, sul campo di una delle due sfidanti!
E’ così che la Divisione Calcio a 5 dimostra di essere la casa di tutte le società di futsal, al servizio di tutte le società di futsal?