
30/01/2023 20:00
Se il libro s’intitola “La solitudine dei numeri primi” un motivo ci sarà. Nel calcio, infatti, potremmo parlare della “Solitudine dei numeri 1” cioé dei portieri. Una solitudine che si acuisce e non poco quando è la tua squadra a tenere il pallino del gioco per larghi tratti e poi tu vieni chiamato in causa per sfoderare due paratone salva-risultato. Non è facile, infatti, tenere alta la concentrazione per quei lunghi minuti in cui la palla viaggia da tutt’altra parte del campo e tu resti lì, piantato in mezzo ai tuoi amici (due pali e una traversa, non proprio il massimo della loquacità…).
E’ un po’ quello che è capitato a Raffaele Lo Conte nel match della Sampdoria contro l’Aosta: tanti minuti di inoperosità e poi la fiammata che mette alla prova tutto il tuo sangue freddo.
“Oggi è stata una partita molto difficile da quel punto di vista – ammette la saracinesca blucerchiata – Quando arrivano pochi tiri la concentrazione deve essere ancora più alta. Noi abbiamo avuto molte occasioni che purtroppo non siamo riusciti a concretizzare ma questo può capitare, a differenza di mercoledì in Coppa, quando siamo riusciti a concretizzare molto più di oggi. Però ci prendiamo i tre punti e siamo contenti così“.
Il Verona ha pareggiato e la Samp accorcia ancora.
“Va bene così – commenta Lo Conte – facciamo quello che dobbiamo fare noi, poi il resto verrà da sé. Noi vogliamo finire il campionato dando il massimo e cercando di ottenere il massimo possibile poi si vedrà e si faranno i conti alla fine. Dopo la sconfitta contro Verona due settimane fa non serviva parlare di reazione della squadra. Contro il Verona abbiamo fatto una grande partita e non meritavamo di perdere, poi ci sono anche episodi, la bravura dell’avversario o la sfortuna di un rimpallo. Può capitare e la squadra ha dimostrato subito dalla partita successiva di averlo ben chiaro. C’è stata una reazione ma noi sapevamo che stavamo facendo bene”.
Ufficio Stampa Sampdoria Futsal