Compagnia Malo, che favolA(2)! Capitan Moro: "Impresa enorme, ma non casuale. Orgoglioso del gruppo"

Finalmente per la Compagnia Malo è arrivato il momento di festeggiare la promozione in Serie A2 davanti al proprio pubblico. Domani, infatti, per l'ultima giornata del girone B di Serie B, i vicentini scenderanno in campo nel derby contro l'Isola 5 che è impegnato nel duello con il Team Giorgione per l'ultimo pass playoff. Alla vigilia del match abbiamo quindi deciso di scambiare due parole con il capitano dei gialloneri Nicola Moro, soprattutto per commentare la splendida impresa del salto in A2. Quelle del leader della Compagnia sono parole emozionate ed emozionanti che spiegano meglio di qualsiasi altro commento esterno la portata e il valore del percorso che ha incoronato campioni gli uomini di mister Simionato.

- Alla fine ce l'avete fatta! Cosa significa per voi aver vinto questo campionato, ma soprattutto quanto è grande questa impresa? Possiamo parlare di una favola? 

"Più che una favola, io questa stagione la vedo come un intero libro di favole al cui interno c'è quella di ragazzi che fino all'anno scorso giocavano in Serie C2 o D, quella di giocatori e amici che a metà stagione pensavano di trovare più spazio da un'altra parte e invece si sono ritrovati ad essere assoluti protagonisti nel finale, quella di una società che centra due promozioni di fila, quella di uno staff tecnico dallo spessore umano immenso. Tante, tante belle storie. Sicuramente si tratta di un'impresa enorme, difficile da descrivere a parole, ma non è certo frutto del caso. Ci sono mesi e mesi di impegno, di rinunce, di fatica fisica e mentale e di tantissimi sacrifici dietro questa vittoria. Credo che ognuno di noi se la porterà dentro per molto tempo".

- Già dopo il match con il Team Giorgione hai parlato del gruppo come la chiave della vittoria, senza parlare del costante fair-play che in qualche modo è stato ripagato positivamente dal "karma". Spiegaci allora: come si crea un gruppo così unito dentro e fuori dal campo, capace di prendere sempre le decisioni giuste in campo, sia a livello tecnico che comportamentale? 

"Non esiste una ricetta da seguire passo per passo, a volte si crea semplicemente un'alchimia tale per cui un gruppo di persone trova la coesione necessaria per esaltare i singoli che ne fanno parte e in questo anche la mano del mister è stata fondamentale. Sono molto orgoglioso dei miei compagni, come uomini ancora prima che come giocatori. Penso sia stato un anno in cui ci siamo dati una mano a crescere insieme, dentro e fuori dal campo. Io personalmente col tempo sto imparando a capire, ad accettare, ad affrontare caratteri e visioni diverse. In questi mesi i ragazzi mi hanno dato una grossa mano e io mi auguro in qualche modo di averla data a loro. Per quanto riguarda il discorso fair play credo che nella vita, a volte, qualcosa torna. Non dico che siamo sempre stati impeccabili, in alcune occasioni è stato francamente impossibile...ma tralasciamo; però penso di poter dire che spesso siamo stati un bell'esempio e questo, da persona a cui interessano prima i comportamenti e poi i risultati, è un qualcosa di cui vado molto fiero".

- Ora il derby. Dispiace per l'Isola che si gioca i playoff, ma voi avete la festa davanti ai vostri tifosi da condire con una bella vittoria, concordi?

"Sabato sarà sicuramente una bella partita e una giornata di festa per noi, pertanto non abbiamo certo intenzione di fare brutte figure. Oltre agli infortunati di lungo corso, saremo assenti io e Tres per squalifica, quindi, come spesso è successo nell'ultimo periodo, ci troveremo un po' corti. Ma non sarà un problema, chi giocherà vorrà dire la sua davanti ad una bella cornice di pubblico. Di solito sento molto più la tensione della partita quando non posso scendere in campo ad aiutare i miei compagni che quando posso giocare. Diciamo che sabato avrò l'occasione di guardare la partita con un pizzico di tranquillità in più. Ho tantissimi amici a Isola e mi dispiacerebbe molto vederli tristi a fine partita, ma lo sport è anche questo. Noi faremo del nostro meglio per onorare la partita, dopodiché, che vinca il migliore".


Lorenzo Miotto




(In foto la Compagnia Malo dopo la decisiva vittoria a Tombolo)