Leo Vanni punta l’indice sulla riforma, tacciata di essere l’istigatrice del mercenariato attuato da parte dei giocatori italiani e formati, al quale si è costretti ad assistere da due anni a questa parte ai quattro angoli d’Italia e ad ogni livello. Ma per il general manager dell’Imolese, salita nuovamente alla ribalta delle cronache del futsal avendo rilevato l’eredità della Dozzese, è arrivato il momento di metterci un punto e imprimere una svolta concreta.
“Il vento su Imola è cambiato. La riforma ha messo le società nella situazione di essere pressati da soggetti che a stento sanno calciare il pallone e si spacciano per professionisti! Costi assurdi per giocatori che il giorno dopo, per 50 euro in più, vanno da un’altra parte”.
Ma in cosa è innovativo il progetto che si appresta a sviluppare il club romagnolo? Lo chiarisce proprio Leo Vanni.
“Il nuovo progetto Imolese è rivolto a promuovere i giovani, a dar loro finalmente la possibilità di giocare. Sicuramente saranno guidati in campo da pochi ma ottimi giocatori di esperienza che li aiuteranno a crescere”.
Ma nessun ridimensionamento nelle aspettative: questo si attende Vanni.
“Nessuna voglia di dismettere o ridursi come ambizioni, anzi… è giunto però il momento di dire basta ai soldi buttati per far giocare dei giocatori autoreferenziali, che, proprio grazie alla riforma, riescono a farsi elargire autentici stipendi. Io sto lavorando fortissimo sui giovani ed a costo di salvarmi all’ultima giornata farò giocare loro”.
Il messaggio è forte chiaro.
“Chi è abituato ad aspettarsi colpi sensazionali come accaduto in passato resterà deluso - prevede Leo Vanni. - Ho francamente buttato via tempo e soldi dietro a presunti giocatori, acquisiti anche da società illustri ma con poca voglia di fare realmente i professionisti. Ma sono ottimista: i risultati arriveranno”.